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“un evento illuminante"

Modello Bologna per contrastare l’immagine della Spezia come ‘mangiatoia’

La presidente di giovani Fipe La Spezia Martina Riolino presente al festival “C'è + Gusto a Bologna”. Una riflessione a tutto tondo sul cibo da esportare nella nostra provincia.

Martina Riolino al festival “C'è + Gusto a Bologna”

“Siamo quello che mangiamo” è stato questo lo slogan dell’edizione 2023 del festival dei sapori “C’è + Gusto a Bologna” svoltosi nel cuore di Bologna il 21 e 22 ottobre e al quale era presente la presidente di giovani Fipe La Spezia Martina Riolino. Sullo sfondo di Palazzo Re Enzo tante stelle italiane del settore della ristorazione come Bottura, Romito, Bartolini, Oldani e Genovese con Ducasse e la migliore cuoca al mondo Elena Reygadas, si sono alternati a eventi e talk sull’attualità e l’importanza del cibo nella nostra cultura. E’ stato possibile per i visitatori assaggiare il caviale, il the, il miglior cioccolato del mondo, oppure degustare in anteprima il Barolo del 2020 e le migliori birre. Inoltre conoscere la semplicità dell’abbinamento tra mozzarella di Bufala Campana Dop e il prosciutto di San Daniele Dop.

L’obiettivo principale era dunque educare al cibo, declinato nel senso di liberare il nostro rapporto con esso, riuscire ad assaggiarlo, abbinarlo e di imparare a farlo meglio. “Un evento illuminante. Ho ascoltato la chef Elena Reygadas, miglior donna chef del mondo dalla classifica dei World’s 50 Best Restaurants e proprietaria del ristorante Rosetta di città del Messico, parlare dell’importanza di pensare al lavoro del cuoco oltre la funzione edonistica, immaginando il ristorante come una piattaforma di riflessione e un contributo positivo alla società. – dichiara la presidente di giovani Fipe La Spezia Martina Riolino – Un plauso anche a Massimo Bottura e al suo pensiero sull’importanza dell’identità culturale del cibo attraverso il quale è possibile creare mescolanza e sulla dimensione sociale della cucina attraverso i suoi progetti Food for Soul e No Waste nelle sue cucine. Tanti gli spunti di riflessione da portare nella nostra città per contrastare l’immagine di “mangiatoia” di cui è accusata, sottolineando invece l’importanza identitaria e sociale del mondo eno-gastronomico che ci circonda.”

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