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Su molo italia il presidio di accoglienza ‘welcome refugees’

La Geo Barents è arrivata in porto alle 8.30. Ci sono 32 minori non accompagnati

La Geo Barents è entrata questa mattina nel porto della Spezia ed è attraccata poco dopo le 8.30. Subito dopo sono iniziate le operazione di sbarco per i 49 migranti provenienti da Guinea, Gambia e Senegal, soccorsi dalla nave di Medici Senza Frontiere nelle aree Sar maltese. Di questi 32 sono minori non accompagnati. Sul molo è pronta la macchina dell’accoglienza, coordinata
dalla Prefettura della Spezia con il consueto supporto dell’Autorità di sistema portuale del mar Ligure orientale, con l’area predisposta alle prime cure e al riconoscimento con Croce Rossa, Caritas, Asl5, sanità marittima e forze dell’ordine. Si tratta del quarto attracco della nave nel porto spezzino nel 2023. Ora si attende di conoscere come verranno ricollocati con il timore diffuso che il trasferimento dei minori avvenga in centri lontani centinaia di chilometri dalla Spezia.

 

La Geo Barents è tornata

 

Vicino al punto di attracco, al faro rosso del Molo Italia, il presidio di accoglienza ‘Welcome refugees’ organizzato e promosso da Cgil, Arci, Anpi, Amnesty, Uaar, Buon Mercato, Mediterraneo, Libera, Circolo Pertini, Leali a Spezia, Pd, Rifondazione Comunista, Più Europa, Partito Comunista Italiano, Italia Viva, Orizzonte Spezia, Circolo Operaio, Rete Pace e Disarmo e Rete per la Pace Sarzana. Così così Luca Comiti, segretario generale della Cgil spezzina: “Secondo le testimonianze raccolte dagli operatori di Medici Senza Frontiere anche questa volta i migranti, di cui moltissimi minori, hanno subito violenze di ogni tipo, anche stupri. Fa male sentire questi racconti, sapere che sono migliaia i bambini, le donne e gli uomini migranti sottoposti a queste sofferenze. Bisogna dire basta: basta con la criminalizzazione delle ONG, basta con gli accordi con stati che non rispettano i diritti umani, basta con l’assegnazione dei porti lontani giorni di navigazione dal luogo del salvataggio, basta con centri di raccolta e smistamento che somigliano più a carceri che a luoghi di accoglienza per rifugiati. Si a corridoi umanitari e vere politiche di accoglienza ed integrazione, i rifugiati che scappano da guerre, miseria, eventi climatici catastrofici hanno bisogno di tutto ed hanno il diritto di essere accolti ed integrati come esseri umani e cittadini. Bisogna inoltre avviare una discussione, a partire dal nostro territorio, sul modello di accoglienza che non può essere totalmente demandato ai volontari, ma che deve vedere un forte impegno delle strutture pubbliche degli Enti Locali e dello Stato.”

 

La Geo Barents è tornata

 

Anche Rifondazione Comunista era presente: “Il loro viaggio è terminato, in 49 hanno raggiunto il porto della Spezia sulla nave umanitaria Geo Barents dopo giorni e giorni di navigazione non voluta. L’ong aveva raccolto e salvato 49 persone da morte sicura in quell’immensa tomba senza nomi che è ormai il Mediterraneo. In mezzo a tante storie di morte una piccola traccia di vita. Una nave che era dove avrebbero dovuto essere quelle della marina italiana a cui evidentemente è stata data indicazione di tenersi lontano da chi chiede aiuto. E, come accade da mesi, grazie alle norme disumane introdotte dal ministro Piantedosi, più hai sofferto il viaggio e più questo deve continuare, come una crudele crociera forzata. Giorni in più di navigazione e di stanchezza per raggiungere il porto italiano più lontano, La Spezia. Violenza utile solo a togliere dal Mediterraneo per il più lungo tempo possibile, una nave che salva e a dimostrare che in questo paese, come appreso da uno dei predecessori, Marco Minniti, l’umanità va punita. La Spezia, come altri porti, accoglie e non dimentica. Che i volti e gli sguardi di coloro che approdano, perseguano per ogni notte, gli uomini del potere che hanno determinato lutti e dolori. È questo l’augurio che da comuniste/I rivolgiamo a mandanti, esecutori e complici dei crimini di cui sono responsabili. Ma da comuniste/i continueremo a lottare perché le leggi del mare prevalgano su quelle sciagurate della fortezza Europa”, si legge nella nota di Stefano Galieni, responsabile nazionale immigrazione Prc, Luca Marchi, segretario provinciale Prc La Spezia, Claudia Rancati e Jacopo Ricciardi, dirigenti regionali.

 

La Geo Barents è tornata

 

Sullo sbarco della Geo Barents era intervenuto anche il Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Regione Liguria: “L’assegnazione al porto della Spezia può avere significato se corrisponde ad una necessità di utilizzo razionale delle risorse del sistema di accoglienza, ma se i migranti sbarcati, ed in particolare i minori, vengono assegnati a località lontane dal porto di sbarco, allora se ne perde il senso. Ricordo che 27 minori non accompagnati sbarcati alla Spezia a gennaio – afferma il Garante – furono poi trasferiti con un viaggio in pullman di 750 chilometri nel foggiano, e di questi 11 sono presto scomparsi. Anche lo sbarco di maggio ha visto molti minori trasferiti al di fuori della Liguria. Ora arrivano 30 minori, un numero limitato, ma con un grande carico di sofferenza: una rapida presa in carico ed un pronto inserimento in comunità, senza obbligarli a nuovi inutili viaggi, è fondamentale per evitare che le loro vite alimentino il numero dei minori dispersi ed irreperibili. I minori stranieri non accompagnati sono una sfida per la nostra società, e la memoria di Mahmoud Abdalla, il giovane egiziano giunto come minore non accompagnato nel nostro paese, inseritosi nella nostra società e recentemente ucciso in modo crudele, ci impone di accogliere e di vincere questa sfida sviluppando un sistema di accoglienza che coniughi umanità ed efficacia”.

 

 

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