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Cenerini scatenato in Consiglio: dal film di Lino Banfi rinfacciato a Piscopo allo scontro totale con Peracchini sul nuovo portavoce

Fabio Cenerini in consiglio comunale

Chi pensava che la posizione comune tra Fabio Cenerini e la maggioranza di centrodestra sulla vicenda delle carriere alias all’istituto Capellini/Sauro potesse essere un primo passo verso una riconciliazione ha sbagliato di grosso. Tanto più per quel che riguarda il rapporto tra il consigliere del gruppo misto di maggioranza da una parte e il sindaco Pierluigi Peracchini dall’altra.

Ieri sera, però, il primo bersaglio delle critiche di Cenerini è stato il presidente del Consiglio comunale. Non una novità, visti i numerosi richiami al rispetto del regolamento che il consigliere ha lanciato all’indirizzo di Salvatore Piscopo sin dall’inizio di questi primi nove mesi di consiliatura.

Pronti via, Cenerini ha chiesto la parola sull’ordine dei lavori, per puntualizzare che “il Consiglio comunale non è un film di Lino Banfi”, facendo riferimento allo svolgimento dell’appello di pochi minuti prima. “Non è possibile assistere a un momento ufficiale di questa sala con un consigliere che risponde al posto di un altro dicendo: ‘E’ fuori a fumare!’. Lei deve far rispettare il regolamento e questo Consiglio! Nei giorni scorsi (negli interventi sulla stampa sul tema della carriere alias, Ndr) abbiamo visto una mozione definita delibera e la nostra assemblea è stata accusata di ingerenza. Lei dovrebbe intervenire pubblicamente per difendere l’operato del Consiglio comunale: non si tratta di un intervento politico, ma tecnico, al quale lei è chiamato per ruolo. Inoltre – ha aggiunto Cenerini – nell’ultima seduta un consigliere ha detto che è ‘comunista e non democratico’, cosa inaccettabile in un’aula che dovrebbe essere la massima espressione della democrazia di questa città. Io non chiedo le dimissioni di Massimo Lombardi, ma penso che se una persona dice qualcosa di sbagliato nella foga del momento deve ammettere di aver commesso un errore. Lei, invece, al termine dell’intervento lo ha anche ringraziato. Bisogna cambiare registro e binario”, ha concluso Cenerini, con riferimento alla gestione del Consiglio.
Piscopo, senza scomporsi più di tanto, ha incassato le critiche e ha replicato solamente riguardo all’ultimo punto: “Avevo inteso che volesse dire che non appartiene al Partito democratico: in quel senso ho interpretato il termine”.

Il secondo tempo, con coprotagonista il sindaco Peracchini, è andato in scena durante il rito delle interpellanze.
Quando è stato il momento di presentare la sua rivolta al primo cittadino riguardo alla nomina di Alessio Boi, nuovo portavoce, reo di essere stato cacciato dal Partito democratico per aver scritto su Facebook frasi omofobe e in odore di apologia di fascismo, Cenerini ha esordito: “Peracchini è un nostalgico o lo vedremo insieme alle altre autorità a commemorare il 25 aprile? Dopo che sono riemersi i fatti del 2015 e frasi del tipo “Boia chi molla”. ’No ma lui ce l’aveva con me perché mi stanno sul c…o i ricchioni”. “Oggi 27 gennaio, come ogni anno ricordiamo le vittime della Shoah, oggi è memoria. Ma ricordiamo anche che oggi esce il nuovo album di J-AX dopo un anno di pausa!!!!” scritte dal suo nuovo portavoce, il sindaco non ha detto niente. L’autore dei post ha dichiarato che quello era un momento difficile e che il primo cittadino era ignaro di quanto era accaduto. Eppure non era difficile, bastava una ricerca su internet. Ma come lei non sa mai niente, sindaco? Non fa una bella figura. Ed è convinto di confermare la fiducia al portavoce?”.

Pronta la replica di Peracchini, che non aspettava altro per ricordare gli episodi in cui Cenerini è finito nell’occhio del ciclone per alcune frasi postate online. “Questa vicenda mi ha dato l’occasione di informarmi su quello che succede sui social…”, ha dichiarato ricordando la vicenda della recensione dell’agriturismo con cameriera di colore a Cortina.
Poi il primo cittadino è passato a citare un’enciclica di papa Giovanni XXIII: “Bisogna fare distinzione tra errore ed errante. L’errore va condannato, ma l’essere umano va trattato con dignità. Io per primo – ha aggiunto Peracchini – ho fatto un errore, quello di candidarla nella mia lista col risultato di farla eleggere.
Distinguiamo: quello di cui parliamo è l’errore di un ragazzo di 20 anni. Oggi è culturalmente un’altra persona. Per quanto mi riguarda: parteciperò alle celebrazioni del 25 aprile per ricordare chi ha combattuto per la libertà e la democrazia”.

Non poteva mancare la replica piccata di Cenerini, visti i toni sempre più accesi del confronto. “Non mi ha fatto eleggere lei: ho preso 244 voti degli spezzini. Sappia che ha persone talmente fidate nel suo staff che già sapevo cosa mi avrebbe risposto – ha risposto il consigliere – e le dico che non mi rimangio niente di quello che ho scritto in passato. Ma la differenza, vede, è che io sono stato eletto dai cittadini, Boi lo ha nominato lei. Un anno fa eravamo alle prese con messaggi fascisti e no vax nella chat di maggioranza. Le ricordo che lei è pubblico ufficiale sempre, ma anche quella volta lei non ne sapeva nulla. Boi era maggiorenne quando scrisse quelle frasi, non era un ragazzino. Qualcosina forse dovrebbe farla, sindaco. Mi meravigliano la sinistra e l’Anpi, che non dicono nulla. Così il 25 aprile diventa una pagliacciata”.

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