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L'appello alle autorità

La proposta: rendere obbligatoria la protezione dell’elica per le barche a noleggio. “Con una piccola spesa si eviterebbero incidenti gravi”

La protezione dell'elica realizzata da Stefano Faggioni

Più sicurezza e più serenità nel divertimento. Sono questi gli obiettivi che si pone la proposta di rendere obbligatoria la protezione dell’elica per le imbarcazioni a noleggio, cresciute esponenzialmente negli ultimi anni. Nei fine settimana il traffico in mare è molto intenso e il rischio di collisioni o incidenti aumenta notevolmente, soprattutto se a pilotare gommoni o motoscafi sono persone non abituate a manovrare un’imbarcazione in mare. E spesso a peggiorare la situazione ci si mette anche l’abbassamento della soglia di attenzione e di prudenza proprio della giovane età e dell’atmosfera vacanziera e festaiola.
Gli episodi di incidenti nel golfo negli ultimi anni hanno visto protagonisti anche marinai esperti, ma nella maggior parte dei casi l’inesperienza e la velocità sono state le cause prevalenti.
Uno di questi, avvenuto lo scorso agosto, aveva colpito fortemente l’opinione pubblica poiché a rimanere gravemente ferita a una gamba dall’elica dell’imbarcazione era stata una ragazza di soli 17 anni, sbalzata in mare mentre si stava divertendo con alcuni amici.
L’episodio ha destato l’attenzione di Stefano Faggioni, tecnico esperto di metallurgia e siderurgia, oltre che figura estremamente attiva nella difesa degli interessi della comunità della costa di Ponente, con un passato da consigliere di circoscrizione.
“Perché – domanda Faggioni – le autorità non rendono obbligatoria la protezione dell’elica come avviene già in Florida e in altri luoghi? Con una spesa modesta si eviterebbero gravi drammi”. L’interrogativo, pubblicato sul suo profilo Facebook, è accompagnato dalla fotografia di una protezione dell’elica di un motore fuoribordo realizzata artigianalmente: una gabbia cilindrica chiusa su tutti i lati. Un sistema che oltre a impedire il ferimento di eventuali bagnanti tiene alla larga anche cavi e cime, potenziali pericoli per il motore e la stessa elica, che nel caso si dovesse danneggiare deve essere sostituita con una spesa decisamente superiore a quella della protezione.
“Quella che ho realizzato io riduce un po’ la velocità del motore, essendo chiusa anche posteriormente, ma quelle che si trovano in commercio, a un costo di circa 200 euro, proteggono solo lateralmente e non incidono sulle prestazioni delle imbarcazioni. Aumentano invece di molto la sicurezza, proteggendo da impatti laterali potenzialmente pericolosissimi. E’ raro, infatti, che il contatto avvenga posteriormente, mentre nella maggior parte dei casi è laterale, durante manovre in acque affollate di persone. Ripeto – dichiara Faggioni a CDS – basterebbe davvero poco per impedire che si verifichino incidenti molto gravi. L’obbligo non può essere esteso a tutti? Si cominci per lo meno dalle imbarcazioni a noleggio, che spesso finiscono nelle mani di persone inesperte, che potrebbero non considerare a sufficienza la pericolosità dell’elica in manovra”.
Una proposta, quella di Faggioni, dettata dal buonsenso e rivolta in particolar modo alle autorità, affinché prendano un provvedimento che aumenterebbe notevolmente il grado di sicurezza nei fine settimana estivi, quando nei pressi della diga e in prossimità delle baie di Palmaria e Tino si radunano decine e decine di diportisti della domenica.

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