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Lavoratori Salt incrociano le braccia: i caselli chiusi da Deiva fino a Pisa

il casello Brugnato

Tre giornate di sciopero ai caselli Salt. Ad annunciarlo sono le rsa di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Sla Cisal. Per quanto riguarda le giornate di venerdì 7 aprile dalle 10 alle 22 e lunedì 10 aprile con gli stessi orari, i lavoratori incroceranno le braccia ai caselli di: Deiva, Carrodano, Brugnato,  La Spezia, Sarzana, Carrara, Massa, Versilia, Viareggio, Pisa  Centro, Livorno, Massarosa, Lucca Ovest.  Sabato 8 aprile si fermeranno solamente i caselli spezzini di Deiva Marina,  Carrodano e Brugnato: dalle 10 alle 18. Le giornate di sciopero potrebbero estendersi anche al 25 aprile e il 1° maggio.  In particolare durante lo sciopero le piste automatiche utilizzeranno la modalità “automatismi”, non essendo presidiate, mentre le piste manuali rimarranno aperte in transito libero; gli utenti telepass che usciranno da tali piste vedranno azzerarsi la loro precedente entrata al momento della nuova entrata in autostrada.

All’origine dell’ondata di scioperi il mancato rinnovo del contratto integrativo scaduto il 31 dicembre del 2020. In una nota delle Rsa si legge: “A metà del 2022, dopo mesi di negoziato, la dirigenza Gavio ha messo sul tavolo della trattativa ulteriori 12 casse automatiche ‘non trattabili’, in cambio di pochi spiccioli ‘una tantum’- si legge nella nota -. Secondo la delegazione sindacale, la palese volontà di Salt di procedere alla desertificazione dei caselli e all’automazione pressoché totale dell’esazione, rappresenta un deliberato attacco ai livelli occupazionali; quei posti di lavoro evidentemente troppo “onerosi” per le casse di un Gruppo che si beffa del regime di monopolio naturale in cui opera e fattura, gruppo che persegue la logica del massimo profitto a scapito della collettività, impoverendo il servizio e il territorio”.

“I lavoratori hanno rigettato questo “scambio” iniziando a scioperare ininterrottamente dal mese di agosto 2022 – prosegue la nota -. La Salt è un’azienda che da anni realizza milioni di profitti, nonostante ciò non ha esitato a mettere i lavoratori in cassa integrazione a zero ore nel 2020 in occasione del l’epidemia Covid, rifiutando il piano di smaltimento ferie arretrate proposte dal sindacato che prevedeva di condividere al 50 per cento l’onere di quella crisi, senza andare a pesare sul bilancio Inps”.

“Malgrado il 2020 sia stato un anno di crisi del traffico il C.d.A del Gruppo ha riconosciuto all’AD una maturazione di incentivo di euro 554.128,00 oltre naturalmente al suo compenso di 800mila euro lordi – si legge ancora -. Sulla Stampa leggiamo che i ricavi ASTM nel 2022 superano 3,3 miliardi grazie a ripresa del traffico e, afferma l’AD: ‘Nel 2023 guardiamo con fiducia al mercato statunitense che, attraverso ASTM North America, dovrà rappresentare il nostro terzo mercato di riferimento’. Quindi le risorse ottenute sui monopoli naturali come le autostrade andranno ad essere investiti altrove… “ma questo è il libero mercato bellezza!” (to be continued). A proposito di libero mercato leggiamo su alcuni organi si stampa che il Direttore Generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali del Ministero delle Infrastrutture, il 5 ottobre 2020 avrebbe scritto una lettera a tutte le concessionarie autostradali, in merito ai ristori Covid per gli anni 2020 e 2021; sembra sia stato concordato con i concessionari un ristoro del 100 per cento, anche senza il raggiungimento del 33 per cento di riduzione del fatturato e senza limiti massimi”.

“Ironia della sorte sembrerebbe che i ristori Covid alle concessionarie autostradali li pagherebbero gli utenti al casello per i prossimi anni con l’incremento dei pedaggi. E dunque chiaro che per una “Felice combinazione Astrale” il Banco vince sempre – si legge ancora -. Però i lavoratori Salt non ci stanno ad essere gli sfigati che hanno lavorato nel periodo Covid a loro rischio consentendo all’azienda di incassare i pedaggi, hanno dovuto subire la cassa integrazione ed ora si trovano con l’inflazione a due cifre e le bollette alle stelle: pensare di non rinnovare il Contratto Integrativo Salt è una pia illusione della dirigenza del Gruppo Gavio”.

“L’assemblea dei lavoratori Salt del 24 marzo scorso – conclude la nota – ha espresso all’unanimità la volontà di continuare gli scioperi fino a giungere al conseguimento dell’obiettivo, dando mandato alle segreterie delle organizzazioni sindacali – di preparare un programma di scioperi per il proseguo della vertenza e nell’immediato per i ponti del 25 Aprile e 1° Maggio; intanto proclama le azioni di sciopero per Pasqua”.

 

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