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"dal 2018 ad oggi hanno chiuso 60 attività"

Guccinelli: “Situazione del commercio drammatica, 86 fondi sfitti nel centro di Sarzana”

Il candidato del centrosinistra attacca: "Un'amministrazione seria dovrebbe affrontare la questione anziché mistificarla o criticare i commercianti come ha fatto un consigliere di maggioranza".

Renzo Guccinelli

“Oggi il commercio sarzanese vive una situazione estremamente difficile e per certi versi drammatica, questa cosa non si può nascondere”. È quanto affermato dal candidato sindaco del centrosinistra Renzo Guccinelli che questa mattina ha anticipato alcuni punti del suo programma dedicati ad un settore fondamentale del tessuto cittadino. “Dati alla mano – ha ricordato – nel 2018 le attività commerciali erano 676 mentre l’anno scorso si sono ridotte a 616, una diminuzione che non è conseguenza della pandemia perché se rapportiamo i dati del 2021 e del 2022 vediamo che in un solo anno sono sparite 27 attività. La situazione è pesante ed è emblematico il numero dei fondi sfitti dentro le mura: ho contato 86 locali solo nel centro città. Queste non sono invenzioni mie ma dati che certificano una crisi pesante che l’amministrazione potrebbe verificare facendo un giro oppure sentendo gli operatori. Abbiamo – ha ribadito – strade praticamente vuote come quelle dell’antiquariato, settore che avrebbe bisogno di essere aiutato per rilanciarsi. Purtroppo è finita la capacità attrattiva di Sarzana che per anni ne ha fatto un salotto bello, elegante e accogliente, nel quale si veniva volentieri a passeggiare e fare acquisti”.
Guccinelli quindi ha proseguito: “Un’amministrazione comunale seria dovrebbe prendere atto di questa situazione non mistificarla o negarla oppure non prendersela con uno come me che da 18 anni non governa più a Sarzana. Anche perché quando ho lasciato l’attività amministrativa la realtà era ben diversa dato che nel 2007 avevamo 834 imprese. Non credo si possano risolvere i problemi dando la colpa ai commercianti, cosa che mi fa arrabbiare e mi intristisce. I titolari delle attività stanno combattendo una battaglia dura e non posso sopportare che un esponente della maggioranza dica “bisogna che facciano un salto di qualità culturale e di mentalità”. Questo è un modo per scaricare le proprie responsabilità, e io da sindaco sarei intervenuto per smentire un consigliere della mia maggioranza. Sarebbe più utile aprire un tavolo permanente con operatori e associazioni per coinvolgere e capire cercando soluzioni e facendo partire un nuovo piano del commercio visto che questa amministrazione non conosce cosa significa programmare”. Fra le altre proposte “un restyling immediato del centro città che è fantastico ma oggi disordinata a causa di un’amministrazione pasticciona che non riesce a garantire ordine, decoro e pulizia. Qui ognuno è libero di fare quello che vuole: la città è disseminata di cartelli di cartone, la qualità dei dehors è da migliorare e sostenere con finanziamenti ad hoc. Oggi lo shopping è fatto anche di situazioni emozionali e dobbiamo tornare a fare squadra perché gli avversari sono Spezia e Pietrasanta, per questo occorre un piano di riuso dei fondi sfitti, magari con incentivi sia per i proprietari che per i commercianti. Eppure nel bilancio non sono state messe risorse specifiche”.
Quindi sugli eventi culturali: “Il Festival della Mente potrebbe essere impreziosito da un appuntamento mensile da ospitare in spazi pubblici; le tipicità enogastronomico del territorio potrebbero essere valorizzate meglio, così come la Fortezza Firmafede che dovrebbe vivere tutti i giorni, oppure i magazzini della stazione dove si potrebbe creare un “social music club” per eventi di qualità. Non possiamo accontentarci di qualche pullman di crocieristi ma dobbiamo puntare anche su un valore aggiunto come la Via Francigena, magari con l’apertura di un ostello”. Sul lungo termine invece Guccinelli guarda a viabilità e parcheggi: “Le aree di Porta Parma e della Pubblica Assistenza sono ormai più adatte per fare motocross e non capisco perché in questi anni non sia stato fatto nulla. Nell’anello intorno al centro storico bisogna individuare luoghi in cui realizzare nuovi stalli per avere anche tariffe gratuite o agevolate perché più forte è il commercio e più forte è la nostra comunità. La situazione rischia di diventare irrecuperabile perché se si avvia il percorso di svuotamento del centro storico si avranno altre chiusure”.

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