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Al via gli incontri di circolo pertini e associazione mediterraneo

“Per evitare la consunzione il Partito democratico deve scegliere tra due anime”

Alla Beghi l'incontro con Antonio Floridia, autore di 'Pd - Un partito da rifare? Le ragioni di una crisi'.

L'incontro con Antonio Floridia, foto di Enrico Amici
L'incontro con Antonio Floridia, foto di Enrico Amici

Biblioteca Beghi gremita per il primo incontro del ciclo “Socialismo e democrazia, uguaglianza e libertà. Storie, riflessioni, speranze”, organizzato dall’Associazione Culturale Mediterraneo e dal Circolo Pertini. Il politologo Antonio Floridia, introdotto da Nicola Caprioni, presidente del Circolo Pertini, ha presentato il suo libro Pd – Un partito da rifare? Le ragioni di una crisi, discutendo con Giorgio Pagano, presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo, e con il deputato Andrea Orlando, fondatore del Pd.
Pagano ha spiegato il significato del ciclo di incontri: “creare un luogo di elaborazione e trasmissione di un pensiero critico sul presente e di un’idea alternativa di società, perché la sinistra potrà risorgere solo con un punto di vista socialista, una nuova moralità e senso della vita, una ‘disciplina del mercato’ nel segno della lotta alle diseguaglianze e della libertà del lavoro”.
Per Floridia i due fondamentali fattori di declino del Pd sono il fatto di “non essere un partito di parte, di rappresentanza del mondo del lavoro” e di “non avere un’identità chiara, una cornice di principi condivisi che lo tenga unito”. Anche l’organizzazione del partito ha contribuito, secondo Floridia, alla sua involuzione: “sono i candidati segretari che fanno eleggere gli organismi dirigenti, non il contrario”, mentre le primarie “svalorizzano una seria partecipazione”. Con questo “meccanismo plebiscitario” – ha aggiunto – “le correnti diventano un dato organico, insuperabile, e il partito si divide in feudi”. Il Pd, ha concluso, “per evitare una consunzione deve scegliere tra due anime, quella liberal-liberista e quella socialdemocratica, aperta agli apporti della cultura cattolica di sinistra e dell’ambientalismo”.
Anche per Orlando “tra Calenda-Renzi e il M5S c’è spazio solo per una forza socialista, che ridimensionerebbe le altre due forze”, ma “l’ostacolo a questa operazione sono le regole stesse del partito, un meccanismo che riconducendo tutto alle primarie per la leadership non è in grado di risolvere il problema dell’identità politica”. “Avrei voluto un congresso vero ma a questo punto – ha concluso – solo la carta Schlein può innescare una svolta per aprire la fase costituente di un nuovo partito socialista e del lavoro”.

L'incontro con Antonio Floridia, foto di Enrico Amici
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