“La nostra associazione è particolarmente preoccupata per l’avvenuta adozione di un nuovo Piano di bacino pubblicato il 21 dicembre scorso nel silenzio generale. Il comune della Spezia nei quartieri più popolosi e nelle aree industriali ha identificato quale zona rossa la più parte del territorio comunale, con difficoltà estreme alla modifica di destinazione d’uso degli immobili, senza contare la semi impossibilità alla nuova edificazione”. Così interviene Luca Damian, presidente di Confedilizia La Spezia. “L’obbligatorietà di un’autorizzazione vincolante dell’Autorità di Bacino, per una zona che non ha avuto negli ultimi cinquant’anni alcun problema di sicurezza verso le persone che vi abitano – prosegue il presidente -, costituisce una gravissima limitazione del diritto di proprietà, non giustificata e mascherata nella firma della Variante non sostanziale ma i cui effetti si manifestano sin dal 21 dicembre scorso. E’ opportuno che i cittadini della provincia prendano atto di questa potenziale situazione di gravità che deve essere risolta prima di tutto per scelta politica e non semplicemente tecnica”.
Confedilizia La Spezia ha altresì presentato una serie di osservazioni a contestazione della variante adottata, osservazioni dove ad esempio si elencano le zone divenute a rischio o in cui si è innalzato il livello di rischio esistente e si rileva la “mancata valutazione della pericolosità dei corsi d’acqua del bacino 20. Il comune della Spezia è un comune ricco di acqua, ma la sua condizione di pericolosità è praticamente nulla, se consideriamo l’altezza acqua raggiungibile (max 30 cm) e la forza dell’acqua”.
La situazione precedente
La situazione dopo la variante
“Alla luce del grave danno che la “variazione non sostanziale” relativa alla riperimetrazione delle fasce di inondabilità dei principali torrenti rii fossi e canali nel comune della Spezia determinerebbe alla proprietà edilizia dei privati nell’ambito del comune e per le sue attività economiche – si legge a conclusione delle osservazioni sottoscritte dal presidente di Confedilizia -, si chiede l’annullamento in autotutela da parte dell’Autorità di bacino Distrettuale Appennino Settentrionale e della Regione Liguria Dipartimento Ambiente e Protezione civile della variante al Piano di bacino proposta dell’ambito 20 dell’intero comune della Spezia adottata e pubblicata il 21.12.2022″.
“Le nostre richieste – conclude Damian – unite a quelle di tutte le associazioni professionali, industriali, commerciali ed artigianali, devono condurre ad un auto annullamento di detta modifica che, in caso contrario, condannerà la città della Spezia ad un totale immobilismo”.