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“Ho scelto di partorire al Sant’Andrea e mi sono sentita a casa. Grazie a tutto il personale”

Il nuovo reparto di Ostetricia e Ginecologia

“Dove partorirai?“ ”A Spezia”. Ed ecco comparire nella faccia dell’interlocutore un paio di occhi sgranati. Questo è quello che mi ha accompagnato per tutti i nove mesi della gravidanza. Premetto che non ho mai preso in considerazione l’idea di partorire in un Ospedale diverso, ma la sfiducia diffusa nei confronti del nosocomio spezzino non è stata di certo di supporto morale.

Io però sono fatalista e credo fermamente che in tutto serva un pizzico di fortuna e trovarsi nel posto giusto al momento giusto ma, soprattutto, che i posti di lavoro li fanno le persone, anche in ambito medico. Lo scorso 9 Novembre ho partorito la piccola Gaia e, alla luce della mia esperienza personale con la ASL 5, ho deciso di esprimere una nota positiva fuori dal coro, che permetta di sapere che al Sant’Andrea succedono anche cose buone.

A fine percorso posso confermare che le persone fanno la differenza. In un momento come questo dove il COVID continua a farla da padrona, una donna si trova ad affrontare la gravidanza “da sola”: nessun accompagnatore è infatti ammesso alle visite di controllo; la gestante segue da sola il corso di accompagnamento alla nascita, senza che il papà possa partecipare attivamente; nei giorni di ricovero in ospedale, le visite sono ridotte ad un’ora al giorno e solo per una persona; per tutto il travaglio, la futura mamma è sola perché l’ingresso dei papà è ammesso solo al momento del parto.

In un clima così “solitario”, il personale della ASL ha quindi un ruolo chiave, non solo pratico ma anche psicologico: sapere che ci sono persone di supporto, che ti “prendono” la mano in un momento così particolare, per una donna è fondamentale.

La gravidanza è infatti un percorso complesso, caratterizzato da sbalzi ormonali e di umore, ansie e paure, ma prosegue poi con l’affrontare il parto, e non meno importante e faticoso il puerperio, pieno di dubbi sul da farsi e su come gestire la nuova vita a tre con un neonato che dipende dalla mamma in tutto e per tutto.

Alla luce di tutto questo, ho scritto a CDS per aiutarmi a fare un grande ringraziamento. Vorrei ringraziare il personale del consultorio ASL grazie al quale, attraverso il corso preparto, ho scoperto che esistono tanti percorsi “gratuiti” fatti proprio per aiutare le famiglie, ma soprattutto le mamme, ad affrontare questo turbinio di emozioni e difficoltà, prima e dopo la nascita dei propri figli.

Vorrei ringraziare, inoltre, tutto il personale del reparto di Ostetricia dell’Ospedale, dal primario, al personale medico, dalle ostetriche, allo staff delle pulizie, per la professionalità, ma soprattutto, per l’empatia mostrata nei giorni del mio ricovero: nel particolare momento che come donna e mamma stavo affrontando mi hanno fatto sentire a casa e con una parola, una risata e un tè caldo sono riusciti a confortare anche l’animo.

Per ultime, ma non meno importanti, vorrei ringraziare le mamme che con me hanno frequentato il corso preparto, perché come dice la nostra Ostetrica Michela, “abbiamo fatto rete”, e ci stiamo aiutando e confrontando nel giornaliero delle nostre nuove vite.

Giulia Lenzi, una neo-mamma

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