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Eseguiti 26 controlli in 13 giornate

Controlli anti-frode per certificare l’autenticità dei vini Cinque Terre e Sciacchetrà

I risultati dei controlli annuali dei militari del Reparto Parco Nazionale “Cinque Terre” per tutelare e promuovere la produzione dei prestigiosi vini a denominazione di origine protetta. Dal bilancio si evince che il quantitativo di uve messe ad appassire per produrre il famoso passito delle Cinque Terre è stato inferiore rispetto a quello dello scorso anno. Gli accertamenti, oltre a monitorare una produzione agroalimentare e territoriale d’eccellenza, diffondono una corretta informazione, reprimono i doli, verificano l’effettiva corrispondenza tra designazione e contenuto dell’imbottigliato, valorizzano le aziende produttrici, rassicurano il consumatore dell’autenticità e del valore dell’acquisto, garantiscono il buon fine degli investimenti sostenuti dall’Ente Parco per promuovere l’attività agricola tradizionale.

Controlli anti-frode per assicurare l'autenticità dei vini Cinque Terre e Sciacchetrà

Tutelare la produzione del vino a denominazione di origine protetta e quindi la conservazione, il restauro e la valorizzazione del paesaggio storico agrario. Con questa ‘mission’, che si ripete ogni anno di questi tempi, i militari della stazione Carabinieri “Parco Cinque Terre”, coadiuvati dai colleghi del reparto Carabinieri Tutela Agroalimentare di Torino, hanno controllato l’intera produzione dei vini “Cinque Terre” e “Cinque Terre Sciacchetrà”. Entrambi sono ottenuti da uve Bosco, Albarola e Vermentino coltivate e vinificate nel Parco Nazionale, nel cui territorio ricade tutta la zona di produzione della DOP: il vino “Cinque Terre Sciacchetrà” è ottenuto dal parziale appassimento delle uve dopo la raccolta, in luoghi idonei, ventilati, fino a raggiungere un tenore zuccherino di almeno 19° alcol potenziali; il vino ottenuto non può essere immesso al consumo prima del 1° novembre dell’anno successivo alla vinificazione e acquisita l’idoneità dall’organismo di controllo, può essere venduto con prezzi al dettaglio variabili da 100 a 400 euro circa al litro. Considerati il pregio e il limitato quantitativo di vino prodotto, i militari controllano annualmente tutta la produzione, al fine di contrastare le frodi e promuovere le produzioni conformi al Disciplinare di produzione. Nel periodo autunnale verificano i quantitativi sia di uva posta ad appassire, che di vino ottenuto dalle uve dell’anno precedente, nonché di vino bianco dell’annata, al fine di impedire l’utilizzo di uve o di vino d’altra provenienza; nel corso dell’anno estendono i controlli agli esercizi commerciali e ai vigneti iscritti all’Albo della Doc.

Il bilancio. Nel 2022 delle 32 aziende produttrici 19 hanno vinificato il vino “Cinque Terre”, 15 hanno selezionato e messo in appassimento uve per la produzione di “Cinque Terre Sciacchetrà”, una ha vinificato circa il 36% dell’intera produzione dei vini bianchi atti a divenire “Cinque Terre” e “Cinque Terre Sciacchetrà”. Il quantitativo di uve messe ad appassire per produrre lo Sciacchetrà (30.378 kg) è stato inferiore a quello dell’anno scorso (37.658 kg), annata particolarmente favorevole; anche il quantitativo di vino bianco atto a divenire “Cinque Terre” (206.774 litri) è stato inferiore a quello dell’anno precedente (215.381 litri). Dal 2000 ad oggi, il 2007 risulta l’anno di massima produzione di uve per Sciacchetrà (45.515 kg). Nell’attuale campagna vendemmiale sono stati eseguiti 26 controlli in 13 giornate, con un solo effetto sanzionatorio per irregolarità documentale. Gli accertamenti, oltre a monitorare una produzione agroalimentare e territoriale d’eccellenza, diffondono una corretta informazione, reprimono i doli, verificano l’effettiva corrispondenza tra designazione e contenuto dell’imbottigliato, valorizzano le aziende produttrici, rassicurano il consumatore dell’autenticità e del valore dell’acquisto, garantiscono il buon fine degli investimenti sostenuti dall’Ente Parco per promuovere l’attività agricola tradizionale.

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