Interrogazione sul progetto di riqualificazione di Piazza Garibaldi, a Santo Stefano, presentata dal gruppo Uniti per cambiare. “Il progetto – scrivono i consiglieri Emanuele Cucchi, Eleonora Aiesi e Silvio Ratti – prevede modifiche essenziali alla struttura della piazza e al sistema urbanistico e di viabilità. Progetto in merito al quale alcuni cittadini hanno espresso preoccupazione e criticità. Tra le critiche, si portano all’attenzione degli uffici competenti che, sulla viabilità, è stato rilevato che la chiusura del tratto di strada che da Via Roma immette sulla Strada statale 62 della Cisa comporta l’isolamento del paese; in particolare l’isolamento deriverebbe dall’eliminazione del suddetto tratto di strada, dalla previsione di un senso unico in Via Circonvallazione, con innesto obbligatorio su Via Carso, e dalla previsione di un senso unico in Via Roma, con innesto obbligatorio su Via Carso. Con tale sistema i residenti del centro storico, una volta entrati in paese con l’automobile, anche solo per caricare e scaricare le merci e la spesa, sarebbero poi costretti a transitare su Via Carso e Via 27 gennaio. Le due odierne vie d’ingresso e di uscita dal centro storico verrebbero ridotte a una sola causando un forte disservizio ai residenti. Peraltro Via Carso e Via 27 gennaio per conformazione sono del tutto inadeguate a sopportare tale traffico. Inoltre spesso tali vie sono percorse dai pedoni che dal centro storico raggiungono il cimitero, con maggiore esposizione degli stessi al pericolo del traffico”.
“Sulla grandezza della nuova Piazza Garibaldi – proseguono poi i consiglieri di opposizione -, dal progetto si evince una sostanziale diminuzione dello spazio esclusivamente pedonale della piazza. I parcheggi all’interno dell’attuale perimetro comporteranno inoltre una sostanziale diminuzione degli spazi aggregativi, e le modifiche della viabilità previste comporteranno una diminuzione delle misure di protezione per la sicurezza dei pedoni”.
Alla luce di queste considerazioni, Uniti per cambiare interroga il sindaco e/o l’assessore competente nonché gli uffici competenti chiedendo se le criticità espresse “sono state analizzate ed eventualmente riscontrate”; e ancora: “Nel caso non riteniate sussistenti le su indicate criticità, per quali motivi siete giunti a tale determinazione? Perché non le ritenete fondate? Nel caso abbiate riscontrato le su indicate criticità, come avete intenzione di risolverle?”.