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Ex Call & Call, Slc-Cgil e Fistel-Cisl denunciano: “Accordo su smartworking non può essere oggetto di ‘baratto'”

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“Nelle scorse ore abbiamo appreso, con grosso rammarico, che a differenza di quanto concordato nello scorso tavolo sindacale alla presenza delle segreterie nazionali, l’Azienda ha discusso e concordato con la Uilcom-Uil un percorso volto ad utilizzare lo smartworking come strumento di ricatto a fronte di una riduzione oraria temporanea dei lavoratori, nonostante tale ennesimo sacrificio non sia risolutivo per la tenuta dell’occupazione che nel sito spezzino registra 246 dipendenti”. Tiziana Venelli e Speranza Poleschi, segretarie di Slc Cgil e Fistel Cisl condannano e denunciano il comportamento antisindacale di CDS (ex Call & Call) e aggiungono: “Durante l’incontro del 1° settembre l’Azienda, in video conferenza, ha informato le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali che l’ammortizzatore sociale FIS è stato rigettato dall’Inps perché non è stata riconosciuta la transitorietà di ripresa economica, in quanto l’Azienda stessa ha registrato una perdita nei primi 6 mesi dell’anno di 400 mila euro; nonostante la perdita, l’Azienda ha anticipato ai lavoratori la medesima quota per la FIS.”

“Adesso – sostengono le due sindacaliste -, le proposte aziendali per il recupero dei 400mila euro sono due: togliere tutti gli scatti di anzianità e togliere un livello, oppure diminuzione oraria per “tutti” i 246 dipendenti. Proposta inaccettabileper tutte le sigle sindacali. In quella riunione è stato concordato un percorso unitario che ci avrebbe portato a richiedere immediatamente un incontro al MISE, con lo scopo di cercare di comprendere le ragioni che hanno portato alla non accettazione dell’ammortizzatore da parte dell’Inps, e per continuare il confronto cercando unitariamente di trovare soluzioni atte a risolvere questa crisi”. Le segreterie di Slc Cgil e Fistel Cisl hanno diffidato l’Azienda dal portare avanti “l’operazione di riduzione oraria dei lavoratori utilizzando come “merce di scambio” lo strumento dello smartworking (operazione scellerata in accordo a porte chiuse con la Uilcom) pur sapendo che a breve sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo emendamento del decreto aiuti bis, che consentirà comunque alla maggior parte dei lavoratori di proseguire con l’utilizzo di tale strumento”, puntualizzano ancora Venelli e Poleschi: “Ricordiamo all’Azienda che lo smartworking non può essere oggetto di “baratto”: i lavoratori non sono merce di scambio e lo smartworking è elemento di trattativa con tutte le organizzazioni sindacali.Alla luce della situazione attuale, come SLC e FISTEL ci sentiamo obbligati ad intraprendere tutte le azioni necessarie previste dalla legge per fermare questo comportamento scellerato che altro non fa che mettere ancora più a rischio il perimetro occupazionale del sito spezzino.”

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