“Il PNRR prevede e finanzia una serie di strutture sanitarie territoriali, ma non offre le coperture per l’assunzione del personale per farle funzionare, mentre il sistema soffre pesantemente pure nell’indispensabile settore ospedaliero, vessato dai precedenti fallimenti dei progetti di potenziamento della sanità territoriale per sgravare quella ospedaliera.
Ma una “sanità più vicina ai cittadini” – tutti i cittadini – in cui la propria casa “diventi il luogo di cura di elezione” si può ottenere solo dotando il sistema del personale, non solo infermieristico, che possa soddisfare le richieste di salute dei cittadini dei singoli territori in modo il più uniforme possibile.
In una situazione in cui esistono differenze fra regione e regione e, dentro le regioni, pesanti differenze fra territorio e territorio si creano, invece, cittadini di serie A in certe regioni, cittadini di serie B in altre e, in queste, anche cittadini di serie C.
Il Movimento 5 Stelle è l’unica forza politica che propone di tornare alla centralità dello stato nella gestione del Servizio Sanitario Nazionale pubblico, rivedendo la fallimentare devoluzione di competenze attuata con la riforma del Titolo V della costituzione che ha creato, di fatto, 20 sistemi sanitari diversi .
E non deve neppure bastare, perché anche in caso di sofferenza generalizzata, che deve essere superata con un deciso intervento governativo che vada dall’aumento di personale alla giusta gratificazione professionale e salariale degli operatori, occorre che la distribuzione di strutture e personale, pur nelle difficoltà generali, sia più uniforme, perché non devono esistere territori più penalizzati di altri.
E questo per me deve essere il compito degli eletti a rappresentare i territori in Parlamento, sia in termini propositivi a Roma che in termini di controllo nel proprio territorio.
Una convinzione che ho ben chiara dopo gli anni in cui ho seguito le dettagliate denunce del Manifesto per la sanità locale, sempre minimizzate, se non mai neppure considerate dalle istituzioni locali che hanno dimostrato incontrovertibilmente come la ASL 5 Liguria sia l’assoluto fanalino di coda di una regione già di per sé in coda alle classifiche nazionali.”
Federica Giorgi, candidata all’uninominale e al plurinominale M5S
