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Arcola ricorda Mario Ugo Gordesco a cent’anni dall’incidente aereo con una mostra e con le parole di D’Annunzio fotogallery

Il Comune di Arcola omaggia il pilota Mario Ugo Gordesco, morto cento anni fa e stimato da D’Annunzio. Le celebrazioni del centenario della morte del pilota militare arcolano Gordesco, (1884 – 2020), con due anni di distanza per colpa della crisi pandemica sono cominciate stamattina con il ritrovo delle le autorità civili e militari alle 9.30 nel piazzale antistante la Pieve dei Santi Stefano e Margherita a Baccano, per procedere a piedi verso il cimitero nel quale riposa l’aviatore caduto nella missione voluta dal vate, il raid Roma-Tokyo. Presso la cappella dove sono conservate le spoglie mortali di Gordesco, è stata scoperta una targa commemorativa.
Dalla Pieve il drappello si è trasferito quindi in “Sala Pentagona”, nuovo spazio conferenze del centro storico arcolanno, per l’inaugurazione delle mostre dedicate al pilota impegnato su tanti fronti di guerra e istruttore in ultimo all’Aeroporto di Furbara. Le mostre dedicate a Gordesco sono curate dall’Associazione aeronautica Ladispoli Cerveteri e dall’ufficio cultura del comune di Arcola. I pannelli sono stati disposti insieme a cimeli e reperti della Prima guerra mondiale, a cura di Antonio Cannas del piccolo museo della Grande Guerra. All’evento hanno presenziato autorità militari del 17° stormo dell’aeroporto di Furbara (intitolato a Mario Ugo Gordesco), della base aeronautica di Cadimare e di Luni Mare, delle associazioni aeronautica di Ladispoli e della Spezia e una rappresentanza della Fondazione Ansaldo di Genova, che ha provveduto al restauro di uno dei velivoli che avevano partecipato al raid per il quale Gordesco perse la vita, il 13 aprile del ’20.
“Gordesco fu un vero e proprio pioniere del volo acrobatico – è stato sottolineato fra le altre cose durante il momento cerimoniale – e promotore dell’istituzione di una scuola per piloti da caccia, della quale diventerà comandante alla fine del mese di marzo del 1918 nell’aeroporto di Furbara”. Nonostante la fama e il successo, “non perse lo spirito generoso, allegro e incline allo scherzo e il legame con la sua terra natia”, è stato aggiunto dalla sindaca di Arcola, Monica Paganini. Gabriele D’Annunzio gli aveva dedicato parole di elogio in più occasioni. “Dov’è il mio buon capitano Gordesco dall’arguzia crepitante come il sale nel fuoco pugnace?”, è forse la frase più celebre regalata dal vate al pilota arcolano.
L’esposizione rimarrà aperta sino al 17 luglio, dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 20.

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