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Il segretario del partito democratico

Montefiori guarda avanti: “Ora sul territorio e nei circoli per capire. Peracchini? Ha consolidato il consenso più di quanto pensassimo”

Eletto segretario provinciale del Partito democratico nel luglio del 2021, Iacopo Montefiori ha gioito pochi mesi dopo per l’esito delle amministrative che, tra gli altri risultati, hanno visto il centrosinistra ritornare ad affermarsi nel feudo totiano di Ameglia. Ma in politica le tendenze possono cambiare in un batter d’occhio e meno di un anno dopo a stappare le bottiglie è proprio il centrodestra di Toti, forte dell’affermazione al primo turno di Pierluigi Peracchini. Il confermato sindaco ha superato il 53 per cento dei voti e il primo partito, seppur di poco, è una delle liste civiche dello stesso Peracchini capace di ottenere il 18 per cento. Il Pd, abituato a guardare tutti dall’alto in basso, si è fermato al 17.

Quella di domenica è una sconfitta cocente. Anche perché avevate creduto di poter fare ben altro risultato, di portare almeno il sindaco uscente al ballottaggio…
“Sicuramente questo è un risultato negativo, ma voglio ringraziare Piera per il lavoro svolto in campagna elettorale, senza sosta e nella maniera migliore possibile alle condizioni date, così come i 32 donne e uomini che hanno composto la lista Partito democratico-Articolo uno per l’impegno, ripagato con un buonissimo apporto in termini di preferenze. E questo, compresi anche i non eletti, è un patrimonio che non dobbiamo disperdere”.

Perché Peracchini ha vinto e perché Sommovigo ha perso?
“Eravamo convinti di una situazione assai diversa sino allo spoglio. Peracchini ha vinto perché probabilmente in questi 5 anni ha consolidato il consenso in maniera più efficace di quanto ci era apparso. Ora a noi spetta traguardare un lavoro di medio-lungo termine con il territorio e i circoli per indagare e fare l’analisi delle ragioni di questo risultato per poter avere basi solide per il lavoro che ci attende nei prossimi anni. Un impegno nel quale potremo contare su una rappresentanza più ampia rispetto al 2017, senza dimenticare l’indispensabile opera di collaborazione che dovremo portare avanti insieme alle altre forze del centrosinistra”.

All’interno dell’alleanza avete una netta prevalenza, ma si tratta di una vittoria di Pirro, oltre che doverosa. E a quanto pare all’interno della coalizione il clima non è dei migliori…
“Daremo subito il via all’opposizione, con un clima che deve essere costruttivo e nel quale ci dovrà essere la massima collaborazione per riconquistare il terreno perso in questi anni”.

Forse una maggiore collaborazione avrebbe dovuto vedersi proprio nel corso degli ultimi mesi.
“Ognuno ha provato a dare il suo contributo nel migliore dei modi possibile, purtroppo il tempo a disposizione non sempre è quello che si vorrebbe”.

Movimento cinque stelle e Italia viva, un alleato al governo e un “miglior nemico” che finiscono senza nemmeno un seggio in Consiglio. Cosa pensa al riguardo?
“A me interessa indagare riguardo alle ragioni del nostro arretramento e come andare avanti d’ora in poi. Il percorso degli ultimi 8 mesi non è stato sufficiente: dobbiamo proseguire sulla strada della riorganizzazione e del rinnovamento”.

Visto il risultato generale e la performance del Pd inferiore a quella in altre città, c’è stato un momento da lunedì pomeriggio in poi in cui abbia pensato di doversi dimettere?
“La preoccupazione non è mai per il destino personale. Il punto è che quando le cose vanno bene si prendono i meriti, quando le cose vanno male bisogna esserci lo stesso. Ognuno si deve assumere le sue responsabilità. Come detto, ora tramite assemblee e incontri con i circoli, dobbiamo capire come mai uno spezzino su due non è andato alle urne e come mai non abbiamo raccolto i frutti della campagna elettorale, come invece pensavamo avremmo fatto”.

Che consiliatura si aspetta?
“Credo sia necessario fare sin da subito il massimo lavoro possibile insieme a Piera e ai consiglieri comunali, ma anche con i non eletti della lista, che sono un pezzo importante della nostra rappresentanza nelle varie parti della città. Auguro a tutti loro un buon lavoro. E nell’interesse della città estendo l’augurio anche al sindaco Peracchini”.

Visto quanto accaduto tra la fine del 2021 e i primi mesi del 2022, il centrosinistra si deve porre con anticipo il tema del leader della coalizione. Sommovigo avrà tempo di dimostrare cosa vale, ma servirà anche condivisione sulle modalità di scelta e sul riconoscimento di questo ruolo…
“Piera col in suo lavoro ha dimostrato di essere punto di riferimento per l’opposizione e di poterlo rimanere. Ma oltre al leader, bisogna prima di tutto lavorare per recuperare rappresentanza con il lavoro quotidiano. La sola campagna elettorale non basta: siamo rimasti troppo tempo in silenzio e quando lo abbiamo rotto era ormai troppo tardi”.

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