Vittime diverse accomunate da un destino tragico

La Val di Magra dei femminicidi, quello di Marinella è solo l’ultimo di una serie efferata

L'omicidio di Nevila Pjetri si aggiunge ad altri sette avvenuti negli ultimi anni un territorio che ciclicamente si scopre violento e feroce. Alcuni casi dimenticati, altri irrisolti.

Misterioso omicidio a Castelnuovo, indagini in corso

Otto donne, tutte accomunate dallo stesso tragico destino che nella notte fra sabato e domenica ha investito Nevila Pjetri, uccisa e abbandonata lungo l’argine del torrente Parmignola a Marinella. L’omicidio della 35enne di origine albanese è infatti solo l’ultimo fatto di sangue avvenuto negli ultimi anni in Val di Magra con ragazze, madri, mogli e compagne come vittime. Nomi, volti e luoghi consegnati al dolore di amici e familiari, dimenticati col tempo dalle cronache e dalle stesse comunità. Un tragico elenco che parte proprio da un episodio analogo a quello accaduto nel fine settimana e del quale procedono le indagini degli inquirenti per risalire all’autore del delitto. Nella notte fra il 9 e il 10 gennaio 2005 infatti a Luni Mare era stato trovato il cadavere di Laureta Kikija 21enne di origine albanese, uccisa a bastone da un cliente e, sempre nell’ambito della prostituzione, risale invece a qualche tempo prima – 11 maggio 1999 – il ritrovamento della 32enne croata Andije Vujuvic, picchiata a morte a Santo Stefano. Il 5 giugno 2003, in una casa di riposo a Cerri di Arcola, era stata assassinata l’infermiera 32enne Stefania Crocini, mentre la mattina del 14 marzo 2013 la comunità di Castelnuovo Magra era stata sconvolta dalla morte di Marisa Morchi, pensionata 77enne barbaramente massacrata nella propria abitazione di Palvotrisia. Un fatto del quale a distanza di nove anni sono ancora ignoti movente e responsabile. Era durata invece poche ore la fuga del marito di Antonietta Romeo, ammazzata a 40 anni a colpi di pistola nella propria abitazione a Sarzana la sera del 13 agosto 2014. Non molto distante, il 3 aprile 2018 sorte analoga capitò alla 53enne Roberta Felici, morta nella sua casa dopo le coltellate ricevute dal compagno reo confesso. Una vicenda simile a quella di Alessandra Piga, 24enne che perse la vita nel pomeriggio del 12 giugno dell’anno scorso fra le mura domestiche di Colombiera a Castelnuovo Magra a causa delle coltellate inferte dal marito dal quale si stava separando. Otto casi differenti – alcuni risolti, altri ancora avvolti nel mistero – altrettanti femminicidi che hanno scosso l’apparente tranquillità di un territorio che ciclicamente si scopre efferato e violento.

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