Una scoperta che ha lasciato di stucco gli agenti della Polizia Locale, che pensavano di essere di fronte a un ricovero per attrezzi. In verità una piccola porta, all’interno dei quell’ambiente costruito in legno e cemento, dava accesso ad una sorta di appartamento, costruito in parte sottoterra ed in parte fuori. Un manufatto di fortuna, ma dotato di soggiorno, angolo cottura, vano bagno con box doccia e camera da letto, tutti arredati di tutto punto. C’erano anche pannelli solari e un generatore eolico a pale, ben mimetizzato nella fitta vegetazione circostante.
A muovere i controlli, la segnalazione di un’associazione ambientalista che, durante un’escursione nei boschi intorno alla città, si erano imbattuti in una zona degradata alle spalle del quartiere di Pegazzano. Cumuli di rifiuti e materiale vario, abbandonato alla rinfusa in prossimità di tettoie di legno e cemento in pessimo stato di manutenzione. Accanto, anche due roulotte.
I terreni su cui insistevano le opere abusive, secondo le indagini degli agenti del comando di Viale Amendola, erano in parte di proprietà del Comune della Spezia e in parte intestati ad una persona deceduta ormai da trent’anni. Risalita agli eredi, due fratelli ultrasessantenni residenti in città, la Polizia Locale hanno accertato il reato di invasione di terreni, che prevede la pena della reclusione da uno a tre anni e la multa fino a 1.032 euro.
Durante un secondo sopralluogo, gli agenti hanno trovato nell’appezzamento anche i due fratelli, insieme ai quali hanno ispezionato i manufatti. Ed è proprio durante questo secondo controllo che è saltato fuori l’appartamento, risultato essere usato come residenza abituale. La Polizia Locale ha dunque formulato le accuse di aver realizzato un fabbricato in assenza del permesso di costruire e di autorizzazione paesaggistica – la zona è infatti vincolata – oltreché per abbandono di rifiuti, circostanza che aveva dato inizio agli accertamenti. Informati gli uffici comunali e della Provincia della Spezia, che potranno disporne l’abbattimento.