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Lunedì 11 aprile alle 18.00

Nuovo presidio per la pace in Piazza Mentana

Con assemblea aperta e confronto pubblico su 'Spese militari, commercio di armamenti, industria della difesa'.

Pacifisti in Piazza Mentana

“Cessate il fuoco! Se vogliamo la Pace, prepariamo la Pace”. Con questo appello la rete di associazioni che ha promosso i presidi settimanali alla Spezia si ritroverà anche lunedì 11 aprile in Piazza Mentana alle ore 18.00 per un presidio con la modalità assemblea aperta e confronto pubblico.
Il tema sarà ‘Spese militari, commercio di armamenti, industria della difesa’ e verrà presentato da Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL) e della Rete italiana pace e disarmo. “Un argomento di chiara attualità – dichiarano i promotori – considerata l’iniziativa del governo di aumentare la spesa militare portandola al 2 percento del prodotto interno lordo, delle pluriennali forniture di sistemi militari da parte dell’Italia alla Russia anche dopo l’embargo di armamenti europeo del 2014 e del recente invio di armi dell’Italia e dei paesi europei all’Ucraina. Il recente rapporto della Nato evidenzia che l’Italia è uno dei paesi membri che già negli anni scorsi ha maggiormente aumentato la spesa nel settore della difesa: mentre nel 2014 la spesa militare italiana si attestava all’1,14 percento del prodotto interno lordo, nel 2021 ha raggiunto l’1,54 percento con un incremento effettivo, in sette anni, del 37,1 percento. Non solo: nel 2021, l’Italia con oltre 32,7 miliardi di dollari, è il quinto paese membro della Nato per spesa militare preceduta da Stati Uniti (811 miliardi), Regno Unito (73 miliardi), Germania (63 miliardi) e Francia (57 miliardi)”.
Quello di lunedì sarà il secondo presidio nella modalità assemblea aperta e confronto pubblico. Nel presidio di lunedì scorso è stata illustrata la proposta di legge di iniziativa popolare sulla ‘Difesa civile non armata e nonviolenta’ promossa da molte associazioni della società civile italiana. “La proposta – si legge ancora nella nota – si inserisce nel contesto delle forme di difesa civile non armata e nonviolenta previste dall’ordinamento italiano con la legge di riforma del servizio civile nazionale del 1998. La proposta è stata illustrata da Giancarlo Saccani del Gruppo di azione nonviolenta, mentre Beatrice Ferreri e Francesco Pellegrotti hanno condiviso la loro esperienza di azione civile di pace in Palestina promossa dall’associazione ‘Operazione Colomba’”.
“Le immagini strazianti, di violenza estrema che ci giungono dall’Ucraina ci convincono ancora di più ad accrescere la nostra mobilitazione per chiedere il cessate il fuoco e proseguire nel nostro impegno a costruire una cultura della pace e della nonviolenza, proponendo alternative effettive ed efficaci all’inutile strage che ogni guerra rappresenta e alla folle corsa al riarmo per rimettere al centro del dibattito pubblico i temi del disarmo, del controllo della spesa miliare e degli armamenti”, sottolineano i promotori.
”Ribadiamo la nostra solidarietà con le lavoratrici ed i lavoratori ucraini colpiti da queste guerra e con i movimenti per la pace che manifestano, a rischio della loro incolumità, in Russia. Il movimento dei lavoratori, il sindacato europeo, è un movimento che mette la difesa della pace accanto alla difesa del lavoro e della democrazia”, aggiungono le associazioni promotrici.
Durante il presidio verrà proposta la campagna di ‘Obiezione alla Guerra’ alla quale tutti i cittadini possono già aderire dichiarando la propria obiezione di coscienza sottoscrivendo un apposito modulo.
Verranno anche fornirti aggiornamenti su ‘Stop the War – Facciamo la Pace’, la carovana di 90 associazioni della società civile italiana che la scorsa settimana ha svolto un’azione di pace portando aiuti umanitari a Leopoli in Ucraina.

“Nei presidi delle prossime settimane, oltre agli aggiornamenti delle varie iniziative in corso, verranno presentati i temi della ‘neutralità attiva’, il problema degli armamenti nucleari, il ruolo della diplomazia e della cooperazione internazionale nella prevenzione dei conflitti e nella promozione della pace, le connessioni fra guerra, ambiente e crisi climatica e dei pesanti effetti della guerra nell’est Europa anche per i paesi del Sud del mondo”, concludono i promotori.

Il presidio settimanale è promosso da:
ACLI, ANPI, ARCI, Archivi della Resistenza, Associazione Culturale Mediterraneo, Associazione Amici di Padre Damarco, Associazione di solidarietà al popolo Saharawi, Associazione Murati Vivi, Chiesa Battista, Chiesa Metodista, CGIL, Circolo Pertini, Comitato Acqua-benecomune, Emergency, Gruppo di Azione Nonviolenta, Informazione Sostenibile, Legambiente, Magazzini del mondo, Non una di meno, Libera, Rifondazione Comunista, Unione Donne Italiane, Unione degli Studenti.

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