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Azioni anche con la procura della spezia

Beni trafugati, ripescati e recuperati: un anno di lavoro dei Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale anche alla Spezia

Centocinque beni d’arte recuperati, per un valore complessivo per 282mila euro e 24 persone denunciate all’Autorità giudiziaria. Parte da qui il bilancio dell’operato dei Carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale di Genova che in un anno hanno lavorato anche con la Procura della Spezia per il recupero del libro a stampa intitolato “Oratio Dominica in 155 linguas versa et exoticis characteribus plerumque expressa” (1806), contenente la traduzione in 155 lingue del “pater noster” e considerato il più vasto catalogo di alfabeti e di caratteri mai pubblicato, trafugato dalla biblioteca apostolica “Comboni” di Brescia. L’opera libraria è stata recentemente restituita all’ente religioso di provenienza che ne ha concesso l’esposizione nella mostra “Liber. Pagine rubate e ritrovate” proposta da questo Nucleo Tutela Patrimonio Culturale e tenutasi a Palazzo Ducale di Genova dal 9 febbraio al 17 marzo di quest’anno nell’ambito di “Genova Capitale italiana del libro 2023”.
Sempre con la Procura spezzina il Nucleo tutela patrimonio ha sequestrato una grande ancora tipo “Long Shank British Admiralty 1839”, proveniente dal fondale marino di Lerici. La notizia del ripescaggio era apparsa sulla stampa locale lo scorso 7 settembre 2023 e ha dato avvio agli accertamenti del caso. Le indagini hanno portato ad identificare i responsabili del ripescaggio del bene culturale le cui responsabilità per una mancata segnalazione del suo rinvenimento ed autorizzazione al prelievo da parte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia della Spezia, sono al vaglio dell’Autorità Giudiziaria. Queste sono le principali azioni che hanno coinvolto Spezzino. Nel resto della regione si sono verificati 8 furti d’arte contro i 10 dell’anno precedente, 3 dei quali in danno di luoghi di culto.

L’attività preventiva è proseguita su tutto il territorio: 35 sono state le verifiche sulla sicurezza eseguite presso musei, biblioteche e archivi; 50 le aree archeologiche vigilate; 133 le aree tutelate da vincoli paesaggistici sorvegliate e 210 i controlli effettuati in occasione di fiere, mercati antiquariali ed esercizi commerciali di settore. Sono stati più di 6mila i beni culturali sottoposti ad accertamenti attraverso la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal comando centrale di Roma che ha aggiornato i propri sistemi informatici di ricerca e controllo con il progetto “Stolen Works Of Art Detection System”, che costituisce un sistema informatico di Intelligenza Artificiale che consente la raccolta automatica di dati e immagini provenienti da web, deep web e social media, per confrontarle con le foto delle opere d’arte da ricercare.
L’attività repressiva ha portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 24 persone: 10 i denunciati per aver ricettato beni culturali, 2 per scavo clandestino, 2 per contraffazione di opere d’arte, 1 per illecita esportazione, 8 quelli per reati in danno del paesaggio ed 1 per altro reato di settore. Il recupero dei beni culturali trafugati ha riguardato 12 beni di antiquariato divisi fra dipinti, sculture e beni librari/archivistici e 92 reperti archeologici di provenienza illecita, avviati alla restituzione allo Stato. E’ stato sequestrato 1 bene contraffatto.
Tra le numerose operazioni portate a termine c’è anche l’Operation Pandora VIII a leadership spagnola, in cui l’Italia partecipa col ruolo di co-leader, nel corso della quale i militari del Nucleo tutela patrimonio di Genova hanno effettuato controlli mirati al contrasto del traffico illecito di beni
culturali al termine dei quali sono state poste sotto sequestro di 2 anfore archeologiche trafugate dal mar ligure.

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