Incontri con prefetto e questore

Cenerini: “Primi significativi passi per tutelare la sicurezza del personale sanitario”

L'intervento del presidente della III Commissione consiliare.

Il consigliere Fabio Cenerini fa il punto sul lavoro svolto in III Commissione consiliare, di cui è presidente, in materia di sicurezza del personale sanitario. “In questi ultimi mesi – spiega il una nota – abbiamo fatto un percorso partito in commissione, per migliorare la situazione della sicurezza del personale sanitario. A seguito di un’intervista mezzo stampa del Presidente dell’ordine infermieristico Dr. Francesco Falli, l’ho convocato, lui ha accettato ed è venuto a spiegarci la situazione, che in parte conoscevamo. Ci ha raccontato che col Covid la situazione è peggiorata, perché le persone sono state indubbiamente sotto pressione in questi mesi, i maggiori problemi si riscontrano al pronto soccorso, ma non solo. Spesso i pazienti non voglio capire i codici d’urgenza, quindi chi arriva prima stenta ad accettare di essere scavalcato, ma si sono verificati anche problemi sui pagamenti, in quanto se viene assegnato il codice bianco, va pagata la prestazione sanitaria, si sono pure avuti problemi di natura culturale religiosa, dove donne musulmane accompagnate dal marito, dovevano essere visitate e curate soltanto da donne. Ovviamente tutte queste casistiche sono l’eccezione e non la regola per fortuna”.
“Da quella commissione – prosegue il presidente Cenerini – è partito un giro d’incontri col Questore Dott.ssa Lilia Fredella e col Prefetto Dott.ssa Maria Luisa Inversini, quest’ultima ha portato il problema nel comitato di sicurezza, da questo è emerso che le auto delle forze dell’ordine dovrebbero transitare la notte all’interno dell’ospedale e appena possibile verrà ripristinato un punto di polizia. Tengo a ringraziare particolarmente Prefetto e Questore per la sensibilità al problema e la ricerca immediata di una soluzione. Questi provvedimenti non potranno fermare completamente questi sgradevoli episodi, contro chi ci aiuta e dovrebbe essere messo in condizione di lavorare in tranquillità, ma sono un primo significativo passo, verso quanto richiestoci dal Dr. Francesco Falli, in rappresentanza di tutto il personale sanitario”.

 

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