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Otto nuovi palombari brevettati, il Comsubin fra tradizione e futuro

Otto giovani marinai sono diventati palombari. Questa mattina presso il Raggruppamento Subacquei e Incursori Teseo Tesei delle Grazie, si è svolta la cerimonia di consegna dei brevetti agli allievi del corso ordinario 2021, alla presenza delle più alte cariche istituzionali della Difesa, politiche e militari. I neo palombari hanno ricevuto l’ambito basco blu e sono così entrati a far parte del Gruppo Operativo Subacquei della Marina Militare. Al termine della cerimoniaè stata poi inaugurata la Sala Storica del Gruppo Operativo Subacquei, un percorso espositivo che raccoglie cimeli, attrezzature e materiali che ne testimoniano le straordinarie capacità e professionalità riconosciute unanimemente a livello internazionale.

Cerimonia di consegna brevetti palombari

Presente il sottosegretario di Stato al Ministero della difesa nel governo Draghi, Stefania Pucciarelli: “Oggi abbiamo otto nuovi palombari che si aggiungono al gruppo Comsubin. Ragazzi che hanno scelto una vita non facile, che riserverà loro grandi sacrifici ma anche altrettanti soddisfazioni. Parliamo di giovani uomini ma, per quel che riguarda il prossimo corso, anche donne, per una missione importante, vista la specialità di questo raggruppamento. Alle famiglie dico di essere grati e di sostenere la scelta dei loro figli perché oggi è più facile scegliere una vita agiata che fare un percorso così difficile. Siamo pronti a fare la nostra parte nel momento in cui saremo chiamati ad agire in qualche modo”. Rivolgendosi ai neo-brevettati, Pucciarelli ha poi evidenziato come “l’aver superato un corso molto selettivo, dove qualificati istruttori – a cui va il mio ringraziamento per l’impegno e le energie dedicatevi – hanno messo a dura prova le vostre capacità, il vostro potenziale e la vostra determinazione ad andare oltre i vostri limiti, è un traguardo di cui andare molto fieri e contestualmente un trampolino di lancio nell’ambito di un Reparto di élite della Marina Militare e della Difesa. Indossare il basco blu è, infatti, l’inizio di un percorso altrettanto impegnativo che pone al centro la preparazione professionale, quell’addestramento – quotidiano, intenso e necessario – e la tensione all’aggiornamento continuo fondamentali per acquisire e consolidare indispensabili capacità di operare in situazioni a elevata criticità.

Cerimonia consegna brevetti a otto nuovi palombari

Una storia lunga 150 anni: “Ma proiettata nel futuro – assicura il sottocapo di Stato Maggiore, l’ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto – specialmente in questo momento storico dove i fondali marittimi stanno acquisendo sempre di più importanza strategica non soltanto per le risorse che ci sono, come le terre rare (materiali fondamentali per determinati sviluppi tecnologici), ma soprattutto alla gestione del flusso di informazioni che viaggiano coi cavi sottomarini. Scopi non solo militari, dunque. Il nostro investimento sul personale è fondamentale per portare a termine tutti i compiti che l’amministrazione ci richiede. C’è un investimento significativo per questi ragazzi, perché al termine del corso raggiungono delle capacità e delle professionalità che sono utili al Paese e non solo alla Marina Militare. Militari in grado di intervenire in qualsiasi situazione, sperimentando nuove tecnologie subacquee fino alla medicina subacquea”. Inevitabile uscire dal tema del giorno per tentare un passaggio sulla presenza della Marina Militare alla Spezia e sul futuro della base navale dopo che qualche mese fa si era parlato di avviare all’interno dell’Arsenale un polo di alta formazione nazionale coerente con la storia della base spezzina.

Cerimonia consegna brevetti a otto nuovi palombari

L’ammiraglio rimane nel solco dei suoi predecessori: “La base della Spezia è fondamentale per la Marina Militare, lo è sempre stato e lo sarà sempre. Attiveremo tutto quello che ci permetterà di ammodernare l’Arsenale e la nostra base”. A fargli eco, la stessa senatrice Pucciarelli, che ha voluto spiegare il perché Taranto e la Spezia sono in due condizioni diverse: “Non è perché Taranto è più importante della Spezia. Manterremo la centralità della base, è già in corso questo processo ma a Taranto lo sviluppo parte da lontano: in seguito alla crisi di quell’area gli enti si sono uniti e sono riusciti ad ottenere fondi mirati alla luce di quella situazione che non è questa. Voglio ribadire che la Difesa impegnerà circa 400 milioni di euro nei prossimi dieci anni nell’ambito della ristrutturazione di diversi edifici all’interno della base. Polo di formazione? La Spezia rimane di sicuro interesse per la Marina, alcune interlocuzioni sono iniziate, d’altro canto c’è sempre stata apertura verso i territori e penso che la Spezia vada in questo senso.

 

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