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L'intervento

“Altro che bando di concorso a tempo determinato, in Asl5 c’è posto per 300 operatori”

Francesco Battistini
Il bando per ulteriori 158 posti da Oss in Asl5, a tempo determinato, rischia di essere l’ennesima bufala di chi governa questa Regione. Innanzitutto perché non sono posti di lavoro strutturali ma bensì temporanei: 1 anno, prorogabile. Un tempo che pare studiato più per svalicare la scadenza elettorale per il Comune della Spezia che per fornire risposte reali.
Inoltre è da sottolineare che senza le debite e stringenti garanzie sul bando il rischio concreto è quello di ritrovarsi esattamente al punto di partenza. Continuando, cioè, a non aiutare chi oggi lavora per conto di Coopservice nei nostri ospedali.
È sconcertante, dunque, che il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, si permetta di prendere in giro i suoi concittadini e in particolar modo i lavoratori, giustamente, preoccupati. Da ex sindacalista dovrebbe mostrare più attenzione sia nei confronti delle parti sociali che stanno affrontando una contrattazione delicata, sia nei confronti di chi rischia di perdere il posto di lavoro. Qui, caro Sindaco, per ora non si disinnesca alcuna bomba sociale ma si alimentano solo illusione e rabbia. Sul Presidente Toti invece l’unica cosa che si può dire è che ha una delicatezza da elefante in una cristalleria. Col suo comunicato, dove parla di Sindacati soddisfatti e di impegno concreto affinché nessuno rimanga indietro, sembra più interessato alla propaganda che ai risultati.
L’unica nota positiva è che finalmente, dopo anni, almeno mi è stata data una parte di ragione importante. Un punto da cui ora sarebbe proprio il caso di partire: in Asl c’è bisogno non di 159 Oss ma di almeno 300 Operatori Sociosanitari!.
A dirlo sono i numeri: il raffronto con la ASL Imperiese, che ha lo stesso bacino di utenza dell’area spezzina, rileva come nell’estremo ponente ligure vi siano quasi il doppio degli Oss rispetto al levante. Una carenza di personale che si riverberà negativamente sui turni, spesso scoperti, e sul risicato numero di operatori in servizio. Ci sono dunque i margini per creare un percorso parallelo al Concorso già avviato. Una soluzione efficace che possa funzionare davvero da strumento di tutela dei lavoratori. Si metta in campo la Società in-house su modello pugliese e si adotti lo stesso metodo di internalizzazione del personale. La clausola sociale per l’utilizzazione del personale impiegato nell’appalto assorbito è consentita anche in società a capitale pubblico e la sua legittimità è stata ribadita dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 68/2011 proprio in merito alla legislazione della Regione Puglia.

Francesco Battistini
Ex Consigliere regionale

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