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L’aranceto tornerà grazie alla campagna sul web

Fondazione Carispezia raddoppierà i proventi di chi ha deciso di sposare la causa dell'associazione Orti di San Giorgio: al parco delle Clarisse nasceranno almeno trenta piante dell'agrume arancione.

Orti di San Giorgio

Lo sapevate che nel 1827 alla Spezia si producevano 9.000 quintali di arance negli orti posti all’esterno delle mura cittadine che una volta raccolti venivano poi inviati nella vicina Genova per essere spediti dentro grandi barili nel Nord-Europa? In quello che ai tempi era conosciuto come “Vicolo degli Aranci”, dove oggi sorge il dedalo di strade che si dapana dall’attuale Via Gioberti, l’agrume arancione era insomma un vanto cittadino, poi diventato motivo ornamentale nella Spezia moderna, quella tardo ottocentesca che si innesta da Corso Cavour. Ebbene, grazie agli 8.160 incassati con la campagna “Un aranceto per Spezia”, lanciata sul portale Eppela e chiusa nei giorni immediatamente precedenti al Natale, il sogno può diventare realtà anche grazie al contributo di Fondazione Carispezia che si sommerà a quanto finora raccolto.

Nella grande area degli orti di San Giorgio verrà piantato un aranceto e l’associazione, insieme a coloro i quali hanno voluto dare una mano fattiva all’iniziativa, si occuperò della cura e della manutenzione degli alberelli sino al primo raccolto. Almeno una trentina di piante nei prossimi anni cresceranno nelle pertinenze del Parco delle Clarisse, ai piedi del Castello di San Giorgio. L’aranceto è un ulteriore passo verso il completo recupero della zona dove un tempo sorgevano i vivai comunali e ancora prima un orto coltivato all’interno della città medievale murata che, grazie all’entusiasmo ed all’impegno dei nostri soci, ha ripreso vita.

L’aranceto sarà anche lo spunto per fare altro: un luogo d’incontro, uno spazio dove potrai far giocare i bimbi o concederti un po’ di relax, dove potrai fare attività culturali, giardinaggio, educazione ambientale e volontariato sociale prendendoti cura di un “bene comune”. I fondi verranno utilizzati per sostenere tutte le varie spese inerenti il progetto sia relativamente all’acquisto degli alberelli sia per quanto riguarda tutta la parte didattica per una corretta gestione dell’agrumeto ai quali ovviamente potrai partecipare anche tu. Nello specifico per prima cosa bisognerà preparare il terreno a mano dal momento che i mezzi meccanici non riescono ad arrivare alle nostre piane, terreno che andremo poi ad arricchire con sostanze nutritive rigorosamente biologiche. Poi si passerà a scavare le buche per le messa a dimora degli alberelli che saranno acquistati, sotto la supervisione di esperti professionisti che si dovranno occupare insieme a noi della crescita in salute delle piante proteggendole da malattie e parassiti e per cui sarà necessario acquistare macchinari e prodotti bio da irrorare perché purtroppo il solo amore in questi casi non basta.

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