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Economia

Acam e Iren, il matrimonio si farà entro fine anno

L'assemblea dei soci di Via Picco fa scattare il countdown, ora tocca ai consigli comunali chiudere la partita. Acam Acque e Acam Ambiente esisteranno nominalmente fino al 2028.

Iren, la sede di Piacenza

Entro il 31 dicembre l’aggregazione del gruppo Acam con Iren sarà realtà. E’ quanto ha stabilito l’assemblea dei soci dell’azienda di Via Picco oggi pomeriggio durante la discussione sul progetto di fusione con la multiutility emiliana. Dopo il discorso introduttivo dell’amministratore unico Gaudenzio Garavini, i soci si sono impegnati a procedere con le delibere dei rispettivi
consigli comunali all’interno dei quali assumere gli atti per chiudere i giochi entro la fine dell’anno.
Il sindaco della Spezia, nonché presidente dell’assemblea di coordinamento dei comuni, Pierluigi Peracchini ha sottolineato come il percorso sia iniziato con la precedente amministrazione e ha rimarcato i punti migliorativi, rispetto all’offerta Iren, dell’attuale accordo. Tra gli altri punti c’è l’ottenimento delle stesse condizioni di garanzia territoriale dell’occupazione per il personale
operativo e non operativo sino alla fine delle concessioni in essere; il prolungamento da cinque a dieci anni della permanenza delle società Acam Ambiente e Acam Acque quali entità giuridiche e quali soggetti erogatori dei rispettivi servizi nei territori di riferimento con adeguate garanzie di governance in favore dei soci Acam; il miglioramento delle condizioni tariffarie sia sui rifiuti che sull’idrico, che include fra l’altro, l’estensione dello sconto sul rendimento previsto dalla regolazione di riferimento fino al termine della concessione (rispetto agli otto anni previsti dall’offerta); l’accordo e il conseguente impegno del Comitato di sindacato Iren a rappresentare ai soggetti competenti e legittimati ad assumere le decisioni in merito l’istanza dei soci Acam di avere una rappresentanza in seno all’organo amministrativo di Iren.
Garavini ha espresso soddisfazione per il completamento del progetto industriale alla base dell’aggregazione, nello specifico si evidenziando, sino alla fine delle relative concessioni, i 189 milioni di euro di investimento nel ciclo integrato idrico e i 30,7 milioni di euro nel ciclo integrato dei rifiuti, che unitamente alla uscita anticipata dal 182 bis, alla estinzione del debito
bancario in essere, ed al superamento delle restanti condizioni di esubero occupazionali, porteranno un significavo miglioramento dei servizi ai cittadini della Provincia della Spezia.

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