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Spezia calcio

"Crescere per gradi, così andiamo lontano"

I bilanci di Pietro Fusco nell'ultimo giorno del 2016: i giovani, gli infortuni, i punti mancanti. Il primo anno da diesse: "Non posso che ringraziare la proprietà per avermi dato la possibilità di misurarmi in questo ruolo".

Pietro Fusco

Finisce un anno solare ed è quindi tempo di bilanci. Con il direttore sportivo dello Spezia, Pietro Fusco, si tirano le somme sia per quanto riguarda il 2016 che per quello che concerne questa prima metà di stagione che vede lo Spezia girare a 28 punti in graduatoria. “Nel 2016 – è l’incipit delle considerazioni del dirigente aquilotto – questa squadra ha messo insieme quasi 70 punti ed è un dato chiaro e lampante. Io non posso far altro che ringraziare la proprietà per avermi dato la possibilità di misurarmi in questo ruolo ed in questo contesto. A mio parere gli aspetti positivi di questo 2016 sono sicuramente superiori rispetto a quelli negativi. Penso ai punti fatti, come detto, ma anche alle imprese compiute a Roma, Udine e Palermo. Siamo una società bella, giovane, fresca, che apre uno store ed un ristorante in centro, che lancia giovani ed ha giocatori di proprietà. E’ giusto, poi, che tutto l’ambiente ambisca a crescere, ma questo deve avvenire per gradi secondo una filosofia che ci siamo dati e che intendiamo rispettare. In futuro ci toglieremo delle soddisfazioni”.

Forse qualche nota negativa in più esiste per questo girone di andata che chiude l’anno solare. I 28 punti in classifica non sono pochi ma probabilmente era lecito aspettarsi di più.

“E’ vero, ma è vero anche che se guardassimo una classifica con i 4-5 punti in più che avremmo meritato sul campo, ora faremmo valutazioni completamente diverse. Ora per me sarebbe facile attaccarmi ad una serie di situazioni sfortunate per noi come il rigore di Benevento su Sciaudone, quello non dato a Pisa, il gol di Terzi allo scadere col Frosinone, il gol del pari della Spal in fuorigioco o il gol di Mastinu ad Avellino. Noi dobbiamo andare avanti e allora dico che per il 2017 mi auguro che finisca tutta la serie di infortuni che ha caratterizzato fin qui la nostra stagione e che possiamo recuperare al più presto chi adesso è fuori. E meno male che ci sono i giovani che hanno dato una grossa mano, ma a loro non possiamo chiedere di caricarsi di troppe responsabilità. I giovani devono essere di contorno per poter crescere nel migliore dei modi”.

A proposito di giovani, l’affermazione in prima squadra di diversi elementi provenienti dal settore giovanile è uno dei simboli di questo 2016.

“Credo sia un cambio di rotta molto apprezzato anche dalla proprietà. Gli investimenti nel settore giovanile sono fondamentali e quando se ne raccolgono i frutti è un riconoscimento nei confronti del lavoro del club. Vedere Vignali, Maggiore, Okereke e Ceccaroni in prima squadra è bellissimo e sono situazioni da cui lo Spezia non può prescindere”.

A proposito di Maggiore, che è un po’ il nome del momento quando si parla di giovani, il vostro intendimento è quello di ascoltare eventuali proposte degli importanti club che sono sulle sue tracce o di fare muro almeno per un anno, un po’ come fece il Cesena con Sensi?

“Intanto stiamo parlando di un ’98 mentre Sensi, oggi in A col Sassuolo, è un ’95. Giulio deve stare tranquillo e continuare gradualmente la sua crescita. E’ ovvio che quando un calciatore di quell’età gioca 5-6 partite in serie B da titolare, facendo bene, finisca per attirare le attenzioni di molte società. Nel calcio non si può mai dire ma la nostra intenzione è quella di tenerlo per favorirne la crescita. Se esiste il rischio di vederlo partire come Awua? Credo che cedendo Awua, oltre all’aspetto economico, abbiamo fatto anche una scelta tecnica ben precisa puntando proprio su Maggiore per un eventuale spazio in prima squadra”.

In partenza potrebbe invece esserci Ceccaroni che sperava forse di avere più spazio?

“Quando parliamo di Ceccaroni parliamo di un Dicembre ’95, cioè quasi un ’96. E’ lecito che abbia l’ambizione di giocare di più, al suo posto ce l’avrei anch’io, ma nessuno lo ha chiesto ed escludo una sua cessione”.

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