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Sprugoleria

Sprugoleria

Piazza Cavour e quella copertura da ritoccare

di Bert Bagarre

Piazza Cavour d'epoca

Si diceva la puntata scorsa che un secolo fa s’inaugurò il cinema Cozzani che da qualche lustro è stato convertito in sala giochi. I tempi mutano condannando all’oblio quanto non rientra più nelle nuove usanze, ma quando il Cozzani aprì i battenti fu accolto con entusiasmo. Niente di male, scrive la stampa, se si crea un’occasione in più per divertirsi, specie se è un ritrovo elegante, provvisto di “tutto il conforto delle esigenze moderne”.
Fa invece gridare allo scandalo lo sconcio della “vetusta tettoia del mercato del pesce”. Come oggi, davanti al cinema ora sala giochi stavano i banchi ittici che, oltre ad offrire uno spettacolo miserevole, ammorbavano l’aria con un odore penetrante che l’anonimo cronista definisce “afrodisiaco”: valutazione strana per il giudizio negativo che ne dà. Per il severo giudizio, si tratta di un vero e proprio sconcio che “lo sfarzo di luce” del nuovo cinematografo che sta lì dirimpetto non riesce a nascondere.
A complicare le cose a chi guarda ci si mette anche il “prospiciente baraccone del mercato coperto” con la sua tettoia sostenuta da pilastri di ghisa “striminziti e arrugginiti”.
La conclusione è che quella che cento anni fa era giudicata essere la piazza più bella e centrale di Sprugolandia ora offre a chi la guardi uno spettacolo indecente, proprio l’opposto di quello che dovrebbe essere. Non è così che ci si dovrebbe presentare ai foresti giunti a visitare la landa.
Piazza Cavour (il giornalista la chiama con il suo vero nome perché piazza del mercato è l’appellativo dettato dall’uso e dalla consuetudine) dovrebbe essere il biglietto da visita della città. Già bella di suo, sarebbe sufficiente solo qualche piccolo ritocco per farla diventare un vero e proprio ornamento della città. Se si operasse con scrupolo, questa è l’epilogo dell’articolo, si risolverebbe anche il problema della “congestione tranviaria” che della viabilità cittadina, allora problema così grande che metteva a repentaglio l’incolumità dei passanti perfino in via Chiodo oltre che in via Cavour.
Ogni tempo ha dei problemi da affrontare e risolvere.
Oggi la pedonalizzazione del centro ha dirottato altrove la congestione del traffico e i binari su cui scorrevano i tram, che io bambino ricordo, è da mo’ che sono stati estirpati. È venuta fuori una parola sconosciuta cent’anni fa, inquinamento, con cui oggi dobbiamo fare i conti.
Ma, sono sincero, leggendo l’articolo di vita cittadina di cent’anni fa mi sono chiesto che cosa direbbe oggi quello sconosciuto cronista se vedesse i branchi di gabbiani impossessarsi della piazza quando si tolgono i banchi.

BERT BAGARRE