Sarzana - Val di Magra - In consiglio regionale il rappresentante leghista Mai ha rifiutato di votare la mozione in favore della concessione della cittadinanza italiana a Patrick Zaki, mozione sottoscritta e votata da tutti gli altri gruppi consiliari, quelli di centrosinistra e quelli di centrodestra.
La spiegazione è che la misura "non è necessaria" e che "dispiace non aver visto la stessa veemenza, la stessa mobilitazione per i diciotto pescatori italiani rimasti rinchiusi nelle carceri libiche per 108 giorni, e loro erano italiani. Eppure il nostro governo li ha lasciati per 108 giorni nelle carceri libiche”.
Intanto di quei 18 pescatori solo sei erano cittadini italiani, ma questo ovviamente non conta. Anche se probabilmente - reso edotto del fatto che 12 erano cittadini tunisini, indonesiani e senegalesi - il dr. Mai avrebbe ridotto di due terzi la propria indignazione.
La misura non è necessaria, dice il dr. Mai.
Ha ragione. La considerazione che il governo italiano possa dolersi con le autorità egiziane con ben altra legittimazione, autorevolezza e sostegno internazionale se lo fa tutelando un proprio cittadino neppure lo sfiora...
E poi - aggiunge Mai - tutte queste mozioni, questi flash mob non si sono mica visti a vantaggio dei pescatori siciliani...
In realtà non è vero. E comunque - ovviamente - una cosa è esercitare gli strumenti della diplomazia nei confronti di un governo autoritario ma comunque nominalmente legittimo e internazionalmente riconosciuto come quello egiziano, altra cosa è trattare con Haftar, generale golpista che controlla la Cirenaica con la sola autorità che deriva dalla forza militare, con i maggiori incarichi affidati ai quattro figli (mi ricorda qualcuno...).
Eppure il presidente del consiglio e il ministro degli esteri in carica si sono mossi di persona, sono andati personalmente in Libia, forse si sono anche un po' umiliati, ma hanno ottenuto un risultato. Dopo 108 giorni. Troppi secondo il dr. Mai e la Lega. Invece per Patrick - la cui prigionia dura da 14 mesi (420 giorni) - "non è necessario" rafforzare gli strumenti di pressione nei confronti di chi lo tiene segregato...
E questo perché è uno straniero, ed è bene che rimanga tale. Non diamo cattivi esempi. Non appartiene alla nostra cultura, anche se la stava studiando nel suo master a Bologna. Anche se probabilmente - se avesse sfidato Matteo Salvini al quizzone di Doppio Bersaglio su Canale 5 - lo avrebbe di certo sbaragliato. Si pensi che Salvini rispose a Corrado Tedeschi che Mubarak di nome faceva "Henry"...
Paolo Bufano, Pd Sarzana