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Dopo la nascita del consorzio

Vini Dop e Igp, la scuola chiede un confronto ai produttori

L'istituto agrario Arzelà: "Un summit con il mondo vitivinicolo e un comitato tecnico-scientifico".

Studenti dell'istituto agrario Arzelà

Il mondo della scuola applaude alla nascita del Consorzio per la tutela dei vini Dop e Igp Colli di Luni, Cinque Terre, Colline di Levanto e Liguria di Levante ‘consacrato’ di recente con atto ufficiale del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. Il “Parentucelli-Arzelà”, istituto superiore di Sarzana che si articola con un indirizzo professionale agrario insieme a quelli liceali e commerciali, giudica questo riconoscimento di ottimo augurio per gli oltre settanta viticoltori, a partire dal presidente Andrea Marcesini e dal direttore Giorgio Baccigalupi. Un augurio a sostegno dello sviluppo economico e delle aziende vitivinicole, a tutela del marchio e della salvaguardia delle denominazioni; un augurio alla sinergia con la scuola agraria, un polo forte di duecento studenti e tanti docenti specializzati.

“L’attività del Consorzio – osserva il dirigente scolastico del ‘Parentucelli-Arzelà’, Generoso Cardinale – rappresenta una certezza a sostegno della qualità delle varie tipologie vinicole. Le premesse per ripercussioni favorevoli non solo per le aziende vinicole, ma per l’agriturismo ed in generale per l’economia della Val di Magra e di tutta la provincia Spezia ci sono tutte”. Aggiunge Cardinale: “Sono fermamente convinto nella crescita qualitativa del movimento del vino nel nostro territorio e che questa non possa prescindere da un fattivo rapporto di collaborazione tra le aziende agricole e la scuola, ed in modo particolare, ma non esclusivo, il corso professionale agrario”.

Il dirigente del ‘Parentucelli-Arzelà’ lancia un invito al Consorzio, alle organizzazioni dei produttori ed i singoli viticoltori: quello di un prossimo confronto che abbia come teatro l’istituto professionale e l’obiettivo della condivisione di obiettivi e programmi. “Mi riferisco – spiega Cardinale – sicuramente ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, già noti come ‘Alternanza Scuola Lavoro’, che riprenderanno non appena l’emergenza Covid-19 lo permetterà, ma soprattutto alle strategie in termini di innovazione, di sperimentazione, di ricerca che un apposito Comitato Tecnico Scientifico potrebbe individuare”.

“Le esperienze di potatura dei vigneti a Guyot o a cordone speronato – conclude il preside -, l’applicazione in cantina delle tecniche di vinificazione in rosso ed in bianco, la pianificazione di diverse formule di marketing sono oggi pane quotidiano per i nostri studenti. I ragazzi hanno bisogno di capire, insieme ai protagonisti della viticoltura locale, quali ulteriori apprendimenti sono considerati fondamentali perché il Vermentino e i suoi fratelli abbiano un futuro sempre più roseo”.

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