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Le critiche

Bilancio regionale, opposizioni all’attacco

Pd-Art.1: "Problema equilibrio ribaltato su futuri esercizi". Sansa: "Fuori dal mondo". Cinque stelle: "Fallimentare".

Regione Liguria

Critiche le opposizioni sulle pratiche di bilancio discusse e approvate oggi in consiglio regionale. Per il gruppo Pd-Art.1 è stato il consigliere regionale Dem Enrico Ioculano a presentare la relazione sull’Assestamento di bilancio di previsione 2021-2023.”Il pareggio di bilancio raggiunto dal Presidente Toti è soltanto congiunturale, e quindi transitorio, ed è stato raggiunto esclusivamente per il verificarsi di due cause: da un lato l’incremento delle entrate dovuto all’aumento straordinario del fondo sanitario corrente e ai maggiori finanziamenti una tantum per fare fronte all’epidemia di COVID 19 e dall’altro alla riduzione dei costi imputabile alla contrazione delle prestazioni erogate per le patologie diverse da quelle legate all’epidemia. Esami e prestazioni sanitarie non legate al Covid, infatti, sono di fatto bloccate: chi vuole prenotare una visita non riesce a fissare un appuntamento e questo costringe le persone a rivolgersi al privato”, è la premessa. “Da qui supponiamo che anche nel 2021 l’Amministrazione regionale otterrà il pareggio di bilancio ma sempre grazie allo stesso picco di entrate del 20-21 e al calo dei costi. Ma il problema dell’equilibrio del sistema resta e resterà: è solo ribaltato sui futuri esercizi. Il presidente Toti meglio di tutti quanti noi è a conoscenza del fatto che l’andamento annuo della crescita dei trasferimenti da parte dello Stato sarà a partire dal 2022-2023 la metà della media rispetto a quella già bassa del decennio 2010 – 2019. Altroché pareggio strutturale, si dovrà fare i conti con un sentiero particolarmente stretto, con tassi nominali dello 0.5-0.7% che implicano un tasso reale negativo. Invece di crogiolarsi su un pareggio di bilancio momentaneo, il presidente della Regione ci dovrebbe dire cosa intende fare per mettere in equilibrio, e quindi in sicurezza, il sistema a partire dai prossimi anni quando, venendo meno gli effetti del COVID sugli spostamenti della popolazione, la mobilità riprenderà a correre e anche oltre i ritmi di crescita mostrati negli ultimi cinque anni, anche grazie a quei bisogni arretrati la cui mancata soddisfazione è forse la causa primaria e più diretta del pareggio conclamato. Quindi, nei prossimi mesi, Toti ci illustri gli investimenti grazie ai quali farà in modo di rendere il sistema più produttivo a parità di risorse senza tagli alle prestazioni e senza costringere il cittadino a doversi rivolgere al privato per curarsi”. Durante la seduta di consiglio regionale in cui è stato discusso l’Assestamento del bilancio di previsione 2021-2023, il Partito Democratico-Articolo1 ha depositato 18 emendamenti e 20 ordini del giorno volti a modificare l’impostazione dell’Assestamento.

“Questo non è il bilancio dei liguri. È il bilancio della maggioranza, dei partiti, della politica”, così inizia la relazione sul Bilancio del consigliere regionale Ferruccio Sansa. Una relazione, si legge in una nota della Lista Sansa, “che attacca i punti deboli del piano presentato dalla Giunta Toti e illustra diverse alternative di spesa. Dalla richiesta di trovare i finanziamenti per rinegoziare il contratto di servizio con Trenitalia e per combattere la povertà educativa, fino ai fondi per migliorare gli spazi per la didattica e prevenire il sovraffollamento delle classi. E ancora: il sostegno ai lavoratori dello spettacolo; quello per una ricerca dell’università di Genova sul parco nazionale di Portofino; per le associazioni storiche; per una campagna antimolestie sui bus; per la formazione sul tema delle violenze nei luoghi di lavoro, fino ai fondi per un osservatorio di genere e disoccupazione femminile”.

“Qui dentro si stanziano due milioni di euro per foraggiare giornali, radio e siti internet, rischiando di condizionarne l’indipendenza e di mettere a rischio la libertà di informazione della nostra regione. Ma quei soldi potrebbero essere spesi diversamente, magari, come proponiamo oggi noi in un ordine del giorno, esentando per quest’anno dal 50 per cento dell’Irap quelle imprese che maggiormente abbiano risentito dell’emergenza provocata dal Covid. Servono circa 3 milioni, più o meno quanto spendete per farvi propaganda. Caro Presidente, crede che sia giusto?”, ha detto Sansa. E ancora: “I magistrati della Corte dei Conti nella loro relazione resa pubblica pochi giorni fa dicono testualmente: è palese ‘la necessità di migliorare l’attrattività del sistema sanitario ligure o di ridurre le fughe dei pazienti verso altre regioni o ancora, di stipulare accordi con le regioni confinanti'”, spiega Sansa. “I difetti della nostra sanità valgono oltre 50 milioni di euro. La semplice verità è che non attiriamo malati dalle altre regioni, ma i liguri devono andare altrove per cercare le cure migliori”. Un bilancio “inadeguato, “senza passato, presente e futuro” e “di palazzo”, secondo Sansa, che conclude: “Qui fuori, caro Presidente, non si nasce più. Non si lavora più. Non ci si cura più. E voi spendete milioni per la pubblicità istituzionale, per gli eventi, per le regate e le bandierine. Migliaia di euro per festeggiare la zona bianca. Questo è un bilancio fuori dal mondo. Questo è il bilancio della politica e dei suoi amici”.

“La pronuncia della Corte dei Conti, ente a sé e certamente non politicizzato, continua a mettere in evidenza diverse criticità che anche noi come Gruppo abbiamo più volte affrontato nella passata legislatura. Prendiamo ad esempio la famosa operazione di cartolarizzazione immobiliare che riguarda Arte: secondo la magistratura, con la delibera di giunta regionale 634 del 2020 adottata a seguito del deposito della decisione di parifica relativa all’esercizio del 2019, Regione ha eluso l’obbligo del divieto di indebitamento per finanziare spese correnti e ha reiteratamente violato il principio di trasparenza sui bilanci pubblici. Il bilancio, come ricorda anche la Corte, è un bene pubblico funzionale a sintetizzare e rendere certe le scelte dell’Ente sia in ordine all’acquisizione delle entrate, sia all’individuazione degli interventi attuativi delle politiche pubbliche”. Lo dichiarano il capogruppo Fabio Tosi e il consigliere Paolo Ugolini,Movimento cinque stelle, nella relazione di minoranza letta oggi in Consiglio regionale. I pentastellati poi sottolineano: “Nella sua pronuncia, la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha nuovamente bacchettato la Regione Liguria: in estrema sintesi, non è cambiato nulla rispetto al passato”.

“Entrando nel dettaglio, l’esercizio 2020 ancora una volta mette il dito nella piaga della Sanità – continuano i pentastellati -: poco attrattiva, presenta costantemente saldi negativi per quanto concerne la mobilità. Tradotto: i pazienti liguri si fanno curare altrove, con dispendio notevole di denari. E sono oltre 51 milioni di euro! Sono anni che denunciamo la fuga di pazienti verso altre regioni! La Procura ha dunque confermato quanto già espresso nelle precedenti requisitorie: il sistema sanitario ligure presenta costanti risultati economici negativi nonostante la Giunta abbia approvato un piano di efficientamento del servizio sanitario che dovrebbe garantire il pareggio nel 2022. Di questo piano di efficientamento e dall’esame della documentazione che abbiamo potuto consultare – continuano – non si conoscono né gli obiettivi, né la loro quantificazione, né l’analisi degli scostamenti né l’impatto sulla erogazione del servizio. D’altro canto, sarebbe davvero poco auspicabile che il pareggio venisse raggiunto abbassando ulteriormente la qualità delle prestazioni, già di per sé non ottimali. Dalla lettura complessiva di tutti gli elementi a disposizione non si intravvede un’inversione di tendenza, sia per quanto concerne l’organizzazione del servizio – dove ancora, ad esempio, non si comprendono i reali benefici dell’istituzione di A.Li.Sa – sia per quanto concerne gli investimenti. La magistratura ha poi messo sotto la lente sia il progetto del nuovo ospedale Galliera, sia quello del Felettino, l’eterna incompiuta della Regione Liguria. In particolare, preoccupa in merito a quest’ultimo progetto la mole considerevole di risorse pubbliche che verrebbe destinata alla costruzione del nosocomio spezzino”.

“Altro capitolo: le consulenze esterne. Le spese della società Liguria Ricerche sono state giudicate eccessive. Ombre poi sulle partecipazioni regionali: il procuratore ha evidenziato “il consistente disallineamento tra i debiti del bilancio di Filse per 275 milioni e l’importo degli attivi, che al 31 dicembre 2020 è di circa 4,6 milioni”, e contestualmente sottolineato che dovrebbe essere posta maggior attenzione alla modalità di spesa del denaro affidato a Filse, così come alla verifica delle risorse e del loro utilizzo. Morale: suggerita maggiore trasparenza nella gestione dei fondi”, aggiungono Tosi e Ugolini, concludendo: “L’esercizio 2020 è fallimentare, benché oggi in Aula la maggioranza abbia snocciolato cifre e si sia data pacche sulle spalle. La realtà purtroppo è un’altra: senza un bilancio positivo della Sanità, che rappresenta l’80% della spesa ed è il primo e più importante servizio da erogare ai cittadini, l’esercizio non può essere considerato ‘sostanzialmente’ equilibrato, ma solo innegabilmente fallimentare”.

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