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Riflessioni

Vicini a tutti, in preghiera con la chiesa

di Giuseppe Savoca

Rosario

Si è levata giovedì sera dalla chiesa del monastero di clausura delle monache benedettine a Castellazzo la preghiera del vescovo e dell’intera diocesi per la salute delle persone malate, in particolare di quelle colpite dal Covid–19. Come altre volte – il vescovo Luigi Ernesto Palletti lo ha sottolineato con gratitudine all’inizio del rito parlando del monastero come di un “faro” per la diocesi – la pronta generosità delle monache ha consentito infatti di accogliere nella loro chiesa una celebrazione importante. L’iniziativa, promossa con poche ore di anticipo, ha potuto raggiungere ugualmente una grande platea di persone grazie al “tam tam” diffuso dai social media, attivato in particolare dai giovani dei gruppi di Pastorale giovanile, ed alla diretta televisiva assicurata, a partire dalle 21, dalla televisione diocesana Tele Liguria Sud. Un particolare pensiero di vicinanza e di preghiera ha riguardato il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, ricoverato nelle ore precedenti in terapia intensiva a Perugia proprio a causa del Covid–19. Non appena appresa la notizia, monsignor Palletti aveva invitato sacerdoti, religiosi e fedeli ad unirsi in preghiera: “Appreso dal comunicato del Consiglio parmanente della Cei del trasferimento in terapia intensiva del cardinal Bassetti – aveva scritto il vescovo in un messaggio – invito tutti, singoli fedeli e gruppi ad unirsi in preghiera per Lui e per tutti gli ammalati. Ai sacerdoti chiedo sia posta un’intenzione particolare nella preghiera dei fedeli nelle Sante Messe di questi giorni, affidando tutti alla materna intercessione della Vergine Maria”. “Anche in questo, e soprattutto nella preghiera – ha detto il vescovo introducendo la recita del Rosario – si esprime quella comunione dei santi che realmente ci rende presenti anche se distanti nello spazio e nel tempo. Vogliamo essere vicini a tutti, e vuol essere anche un Rosario di conforto e di ringraziamento per coloro che, soprattutto nel campo della sanità, in questo periodo sono particolarmente impegnati”. Nella chiesa di Castellazzo è presente una grande immagine della beata Itala Mela, oblata benedettina, che ebbe molto a soffrire, proprio cento anni or sono, la morte del fratello Enrico, di soli nove anni, a seguito dell’epidemia di febbre spagnola.