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Una lettrice: "Ad Ameglia i bidoni intelligenti si stanno rivelando una delusione"

Bidoni intelligenti

A settembre del 2020 il Comune di Ameglia ha ritenuto opportuno cambiare il metodo di conferimento della differenziata facendo così installare in tutte le frazioni del paese i cosiddetti “cassonetti intelligenti”.

Scelta più che legittima certo, anche per favorire il passaggio ad una tariffa puntuale, ma che per una corretta funzionalità richiede investimenti sulle strumentazioni, sulle risorse umane e sulla tempestività della raccolta.
Se non si attuano queste essenziali regole si rischia infatti che l’immondizia resti in strada, proprio come del resto sta accadendo nel nostro comune:
cassonetti pieni che inficiano il conferimento e incentivano l’abbandono di rifiuti e, addirittura, alcuni non più agibili da ben più di 10 giorni.

Molti utenti tra cui la sottoscritta lo hanno fatto presente più volte a chi di dovere, ma nella sostanza i problemi sono rimasti invariati e ciò non stupisce.
Non sono in realtà mai stata molto convinta di questo “innovativo metodo”, abituata come ero al “porta a porta” tradizionale molto più pratico e senza troppe rogne, ma di giorno in giorno la mia valutazione negativa è stata rafforzata dalla pratica e dall’apparente disinteresse nel risolverne le problematiche conseguenti a tale innovazione.
Il Comune inoltre, per disincentivare l’abbandono dei sacchetti in prossimità dei cassonetti stessi, aveva più volte promesso l’installazione di “telecamere trappola” per sanzionare eventuali incivili, ma tutto questo non è stato mantenuto quasi come se fossero stati solo proclami e niente di più.

I cittadini sono obbligati quindi spesso a cercare soluzioni alternative e/o a riportare a casa i rifiuti, e anche la giusta percentuale di differenziata prevista di Legge diventerà sempre più un miraggio irraggiungibile.
Non è più accettabile andare avanti così.

Maria Silvia Mannoni