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Europa verde: "Basta cemento e inquinamento. Cosa direbbero oggi Byron e Shelley?"

Veduta di Lerici dalla Bellavista (2021)

L’intervento di Giorgio Pagano sull’uliveto storico di Lerici e l’ennesimo rischio di una colata di cemento (leggi qui) ci portano a porci il consueto dilemma: ma la provincia della Spezia deve ancora pagare un pesante tributo al cemento e all’inquinamento rischioso per la salute?
Basta rammentare il biodigestore o meglio le sue dimensioni assolutamente spropositate rispetto alle esigenze dell’ambito spezzino, la vicenda della centrale Enel da chiudere e risanare e su cui la Regione finge di non vedere le proprie gravi indecisioni e responsabilità utilizzando attacchi inutili contro il Governo senza dire un chiaro e netto no, o parlare della bonifica di Pitelli, di cui ormai si è persa memoria o ancora della necessità di recuperare le aree dell’arsenale previa bonifica a cura della Marina e su cui da tempo vi sono gravissime denunce dei “Murati vivi”.

A queste gravissime situazioni si associano poi i tentativi di cementificazione a cui si sta opponendo un fronte ecologista composito ma omogeneo nelle proprie idee:
– la Palmaria, che la Regione vuole far divenire un sorta di club esclusivo mentre si propone al contrario un accesso limitato e rispettoso dei luoghi e di una politica di valorizzazione sensata e sostenibile alla base del riconoscimento del luogo, quale patrimonio UNESCO;
– Borgo Baceo, unica zona rimasta a ricordo di un antico passato agricolo, che si vuole valorizzare a colate di cemento in spregio ai valori sociali, culturali e storici ivi espressi;
– Panigaglia dove si vuole aumentare la potenza di un rigassificatore da rifornire con un sistema estremamente discutibile e forse pericoloso;
– una piazza di Porto Venere, che doveva essere ceduta ad un privato senza alcuna ragione tanto che alla fine il Comune ha dovuto rinunciare alle proprie pretese.

A questo punto Europa Verde Liguria ritiene indispensabile partire da queste battaglie per costruire una concreta alternativa di governo, che sappia unire le forze civiche , ecologiste e più in generale del centrosinistra in una prospettiva unitaria e di alternativa ad una destra , che fa del cemento e della privatizzazione degli spazi pubblici la base su cui costruire la propria azione politica.
Su queste basi torniamo alla domanda iniziale ma questo è ancora il Golfo dei Poeti?
Ma cosa avrebbero detto Byron e Shelley di questa realtà?
Da che parte si sarebbero schierati se avessero dovuto scegliere?
Se lo chiedano Peracchini, Toti, Giampedrone e tutti i loro alleati perché una alternativa di governo si può costruire e diventare pure vincente.

Europa Verde Liguria