- "Leggiamo della decisione di riattivare il gruppo a carbone della centrale Enel della Spezia in seguito a quanto accaduto in Francia. Una centrale che non ha ottemperato completamente alle prescrizioni dell’AIA del 2013 a fronte della dichiarazione della società stessa di dismettere nel 2021. Il carbone, una delle fonti energetiche considerate più inquinanti e dannose per la salute, una delle cause principali del cambiamento climatico. Nessun studio epidemiologico recente, ma il Quinto Rapporto Sentieri dell’istituto Superiore della Sanità sulla zona di Levante della città, dove insite
anche la centrale Enel, mette in luce un quadro preoccupante. Ancora una volta, una scelta sulla pelle dei cittadini.
Riteniamo che una pianificazione energetica nazionale non possa più basarsi su energia e fonti energetiche fossili acquistate da altri paesi, ma debba essere “sicura”. Lo sviluppo delle fonti rinnovabili renderebbe il nostro paese
autonomo e sostenibile. L’efficientamento energetico diminuirebbe la richiesta di energia. La scelta di investire nel gas che viene comprato principalmente dalla Russia e dall’Algeria, ci metterebbe nella stessa condizione in cui ci troviamo in questo momento, senza risolvere il problema dell’inquinamento, della salute e della sicurezza. Occorrono scelte coraggiose nella giusta direzione