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Una storia spezzina

Una storia spezzina

L’archivio dei periodici spezzini, una miniera creata da Mazzini

di Alberto Scaramuccia

L'ufficio della direzione della biblioteca Mazzini

Le fonti per le ricerche che conduco da cui viene quanto scrivo, sono soprattutto gli antichi periodici spezzini. Da qualche anno digitalizzati e collocati in Rete sì che tutti possono agevolmente consultarli, li definisco sempre una grande miniera a cielo aperto che basta piegarsi per raccogliere materiale prezioso. Infatti, le notizie di giornali ampliano quello che sappiamo dai libri di storia, a volte anche contraddicendoli ché la ricostruzione del passato è stata talora viziata da interessi, diciamo così, privati.
Ringrazio, quindi, chi li ha messi a disposizione del pubblico, ma anche Ubaldo Mazzini che per primo iniziò la loro raccolta e conservazione. Cominciò l’opera nel 1890 perché, penso, gli era chiaro che quei fogli svolazzanti erano documenti che avrebbero permesso alle generazioni successive di meglio comprendere il percorso compiuto dal territorio.
È l’Ubaldo stesso a dirci della sua iniziativa in un libricino, poco più di un opuscolo dove fa l’elenco delle testate spezzine che dalla prima del giugno 1865 erano uscite fino al 1908, l’anno in cui compila la sua “Bibliografia della stampa periodica spezzina”.
Nell’introduzione dice di avere intrapreso l’impresa perché la Regia Procura cui per legge i giornali dovevano mandare ogni copia pubblicata, non sempre redistribuiva quanto ricevuto alle Biblioteche governative che non sempre poi erano attente custodi di quello che veniva loro dato. Così Mazzini comincia a raccogliere per conto proprio, da privato cittadino, i periodici e i “fogli d’occasione”, cioè i numeri unici. Come riuscì a ritrovare (quasi) tutto, non ce lo dice se non specificando che fece “ricerche presso privati”: in pratica, penso che andò a scocciare tutti quelli che conosceva e che sapeva che collezionavano le copie dei giornali. Raccoglie così un bel malloppo che dona poi alla Biblioteca Comunale quando questa viene istituita nel 1898 e sappiamo (ne ho già detto su queste pagine) con quanta forza Mazzini ne avesse propugnato l’istituzione quale fondante presidio culturale. Giusto nel ’98 il Nostro è nominato Direttore della Biblioteca, che poi gli verrà giustamente intitolata, e da allora quel lavoro di raccolta “lo continuai”, dice, immagino tramite gli abbonamenti.
Poco tempo fa dell’Ubaldo è ricorso il 150° della nascita e nel corso dei meritati festeggiamenti si è parlato del suo impegno perché si facesse la Biblioteca Comunale. Ma della Biblioteca fanno parte anche i giornali che lui volle. Perché allora agli antichi periodici spezzini conservati in Rete non si fa adeguata pubblicità ché siano consumati da più lettori?

ALBERTO SCARAMUCCIA