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Sprugoleria

Sprugoleria

Thaon di Revel e quell’inversione di lettera che provoca confusione

di Bert Bagarre

Import 2020

Mi chiedo abbastanza spesso quanto il popolo di Sprugolandia attinga alla sua storia ed è domanda che anche da altri mi viene talora rivolta anche se, confesso, la mia risposta è più confusa ed incerta di quella di Amleto. Sui social trovi gruppi anche ben frequentati che inneggiano alla sprugolinità sul cui passato s’interrogano postando cimeli di immagini ché i documenti iconici sono quelli su cui più ci s’interroga. Nella partecipazione e negli interventi dove i like si sprecano, si manifesta interesse e voglia di conoscersi meglio, ma purtroppo quest’ansia di sapere è spesso declassata a gara di indovinelli basati sul ”chi sa che cos’è questo”.

Devo dire che a upgradare, come si dice oggi, le istituzioni non aiutano molto. Guarda, ad esempio, la toponomastica.
È stato inventato in tempi molto recenti un porto turistico molto bello chiamandolo Mirabello, appellativo che è legittimo chiedersi in quanti sappiano che è il cognome di un Carlo Ammiraglio e Ministro della Marina che ammodernò la flotta italiana e creò nel 1908 la Scuola Navale di Guerra alla Spezia dove oltre trent’anni prima aveva cartografato i fondali. Né si dimentichi che nel Golfo svolse esperimenti di radiotelegrafia con Marconi. Però, io sono convinto che per molti Mirabello è la traduzione del nostro “mia come l’è belo” da dirsi qualora da lì contempli il mare.

Taccio sul ponte, bellissimo, che è intitolato a Paolo Thaon di Revel, pure lui un grande della Marina Militare italiana. Però, se chiedessimo ad un maturando lumi sull’identità, credo che la risposta più frequente sarebbe del tipo “Carneade, chi era costui?” se prima non si scambiasse quel Thaon per Hiva Oa, l’isola polinesiana di Gauguin. A complicare la situazione concorre un’altra cosa: per descrivere ai turisti le cose della Sprugola che maggiormente meritano una visita e penso anche per ricordarle ai nativi, dall’inaugurazione (2 luglio ’13) c’è un lungo striscione colorato che mostra con la loro immagine gli edifici salienti della landa che si trovano nelle vicinanze del ponte, costruzione che è la prima ad essere menzionata.

Il ponte nel sottostante inglese è detto “City Bridge”, ponte della città ché è già un’impresa spiegare Thaon di Revel agli indigeni, figurarsi ai foresti, diventa “Tahon”. Nel cognome si sono invertite due lettere, spostamento che il dotto chiama metatesi mentre a chi come me ne commette un’infinità, basta il banale refuso. Son cose che purtroppo capitano, anche nei cartelloni pubblicitari come nei libri e negli articoli che si scrivono. Succede ma, dico io, perché alla correzione non si provvede?