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Politica

Bettalli: "Il progetto Marinella va rivisto ma guai a rinunciare"

Il neo-segretario della Cgil di Sarzana: "Adeguarsi ai nuovi modelli di progettazione e valorizzazione territoriale, ma quella è l'unica strada di sviluppo per la Val di Magra".

Stefano Bettalli

Ho letto con molta attenzione, le motivazioni che hanno portano Gianni Torri e “La Sinistra Ameglia” ad esprimere la propria contrarietà al “Progetto Marinella”. Motivazioni che sono legittime, che vanno ascoltate e tenute nella dovuta considerazione, tanto più che sull’argomento in questione nessuno può dichiararsi depositario della verità assoluta”.
Stefano Bettalli, neo segretario della Camera del Lavoro di Sarzana, risponde alle considerazioni del consigliere amegliese apparse questa mattina sul nostro quotidiano: “Ribadisco che il Progetto Marinella può e deve rappresentare un’occasione di sviluppo per l’intera Vallata del Magra e che debba essere definitivamente superata la situazione di stallo in cui esso oggi si trova. Sono anche fortemente preoccupato che tale situazione possa indurre la proprietà a svendere, innescando una possibile speculazione selvaggia che potrebbe portare a un definitivo e irreparabile deterioramento di un territorio in parte già sfigurato, che necessita invece di essere valorizzato”.

“Sia chiaro – continua Bettalli -, nessuno vuol fare terrorismo, ma ogni giorno che passa il rischio speculazione può aumentare e quindi la possibilità di doversi confrontare con palazzinari, cementificatori e illegalità diffuse, senza un minimo di logica e di raziocinio, diventerebbe maggiormente concreta di quanto lo sia mettendo in atto quanto prevede il Progetto Marinella. Detto questo, credo che non sfugga ormai più a nessuno, che tale Progetto debba e possa essere rivisto alla luce di quanto è avvenuto dal 2010 a oggi e che alcune parti possano essere modificate”.

“La Fillea come la Cgil, non solo a Torino, ma a livello nazionale, ha da tempo aperto una riflessione sul futuro del settore delle costruzioni e su quale nuovo modello di sviluppo territoriale sia utile applicare, sulla base delle esperienze e anche degli errori del passato.
Progettare in sostenibilità significa essere lungimiranti e progettare ogni intervento legandolo e integrandolo col territorio, utilizzando tecnologie moderne ed eco-compatibili e facendo in modo che sia auto sostenibile dal punto di vista energetico. In questo senso il progetto deve essere rivisto, ma non cancellato”.

“Ciò significa prioritariamente – continua Bettalli – ricostruire e restaurare ciò che c’è già, ma ovviamente non esclude anche nuovi interventi, soprattutto se essi qualificano un territorio anche dal punto di vista sociale e ribadisco non siano di forte impatto ambientale. Ritengo altresì utile coinvolgere ai vari livelli tutti quelli che possono apportare un contributo fattivo anche d’idee alle eventuali modifiche. Proprio per questo ho detto e ripeto che si può e si deve discutere di tutti gli aspetti, ambientali ed economici del progetto stesso, si possono e si devono apportare modifiche adeguandolo ai nuovi modelli di progettazione o valorizzazione territoriale, ma non si può fare morire l’unica concreta possibilità si sviluppo economico e sociale della Val di Magra. Se invece il tentativo e quello di bloccare tutto per lasciare ogni cosa così come si trova oggi, La Cgil non è d’accordo e farà in modo che ciò non accada”.