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L'accusa: "passerella continua"

"Un polo scolastico sperimentale nazionale. E i 4 milioni bastano"

Si dibatte sulla nuova struttura della Madonnetta, partendo da un concitato frangente dell'ultimo consiglio comunale. La sindaca Sisti: "No a ombre". Lazzoni: "Sconcertata. Ci parli dei ricorsi sul digestore".

Santo Stefano, consiglio comunale del 30 novembre 2019

Le scintille dell’ultimo consiglio comunale e i suoi strascichi trovano subito spazio nella nuova seduta della civica assemblea di Santo Stefano Magra. “Nel consiglio comunale del 30 marzo, nel corso della discussione sul biodigestore – ha affermato la prima cittadina Paola Sisti nel corso delle comunicazioni -, la consigliera Paola Lazzoni, intervenendo mentre il sindaco parlava, poneva una precisa domanda, non sull’argomento in discussione ma riferita al finanziamento ottenuto dallo Stato, attraverso la Regione, per la realizzazione del nuovo polo scolastico della Madonnetta. ‘Ci dica sindaco perché le hanno dato i soldi per la scuola’, questa la domanda, ha un sapore amaro, inquietante e sibillino”. Detto questo la sindaca ha ripercorso l’iter che ha portato all’ottenimento del contributo di 4 milioni, ripercorrendone i passaggi. “Alla fine di questo percorso – ha affermatola prima cittadina Pd – non posso tollerare, a difesa del mio lavoro di sindaco e di quello della giunta, del consiglio, dei tecnici, dei funzionari, della stessa Regione, che scenda neppure mezza ombra sulla correttezza con cui questo progetto è stato portato avanti da tutti i protagonisti. Abbiamo ottenuto un risultato brillante, a beneficio di tutta la comunità. Con questo progetto, che non è finito, ma inizia adesso, ci candidiamo assieme alla scuola, che sta già progettando gli spazi interni secondo modelli legati a un nuova forma di didattica, a diventare un polo sperimentale in Italia. Consigliera Lazzoni, alla sua domanda fuori luogo dello scorso consiglio comunale, oggi rispondo che la Regione mi ha dato i soldi perché ce li siamo meritati”.

“Questo consiglio sembra che parta con un processo invece che con la discussione serena delle pratiche all’ordine del giorno – ha replicato la capogruppo di ‘Insieme per voltare pagina’ -. E sindaco, così come è importante da parte sua questo tipo di informazione, allo stesso modo sarebbe stato importante informare i cittadini e il consiglio comunale sugli esiti e gli sviluppi dei vari ricorsi per quel che attiene il biodigestore (QUI l’aggiornamento più recente, ndr). Lei ha dato priorità a una polemica che trovo sconcertante riaprire in questa sede. Avrei gradito altrettanta premura nel rappresentare lo stato attuale dei procedimenti intrapresi dal Comune, come esiti e costi – io il conto l’ho fatto. Le valutazioni di inammissibilità sono molto gravi, non si entra neanche nel merito. Lasciano aperti molti scenari anche dal punto di vista erariale”. L’esponente della Lega ha spiegato che “mi sconcerta sentire ancora oggi la necessità di riaprire una discussione riprendendo parole e frasi che vanno contestualizzate in un confronto animato, e non per volontà nostra. Per quanto mi riguarda non c’era nessuna intenzione bellicosa”. Infine, pur ribadendo il favore al progetto del nuovo polo scolastico (“struttura richiesta e sentita dal territorio, abbiamo vissuto tutti quanti la procedura, voi da vicino. I tecnici e gli uffici hanno fatto un ottimo lavoro”) e rimarcando d’aver votato sì alla vendita di parte delle quote Svar, adottata per intercettare il cofinanziamento, la consigliera ha rilevato “la mancanza totale di condivisione delle scelte, ad esempio sulla location”, affermando altresì che “mi resta da capire come e dove troveranno, l’amministrazione attuale o quella che verrà, la differenza per completare il polo: perché 4 milioni non basteranno”. E ha aggiunto “un ringraziamento alla Regione, i soldi non piovono dal cielo. Quella stessa Regione che lei sindaco ha in diverse occasione ha trattato molto male”. Prima cittadina che, per Lazzoni, ha “l’abitudine di vantare anche risultati meno brillanti, figuriamoci se non pone ancora una volta l’accento sulla scuola. Mi sembra di assistere a una passerella continua”.

“Qua non si tratta di farsi belli, ma di una sfida importante – ha dichiarato il vice sindaco Alessandro Capetta –. Lazzoni dice che la Regione va ringraziata, lo abbiamo fatto. Tante volte, come per il biodigestore, abbiamo espresso una forte censura verso la Regione, e con la solita sincerità, come nel caso della scuola, abbiamo espresso apprezzamento per la condotta istituzionale corretta e condivisa”. Capetta ha parlato di “lavoro di squadra ampio da non sporcare con espressioni, magari scappate, che possono lasciare spazio ad ombre che questa storia non merita”, evidenziando la vicinanza del gruppo di opposizione Santo Stefano Popolare e il sostegno degli ex consiglieri regionali Battistini e Michelucci. Dall’opposizione, il capogruppo Popolare Francesco Ponzanelli ha parlato di un progetto che ha sostegno “bipartisan e che è sinonimo di comunità. Una conquista per il territorio. La Regione? Ha sfatato i luoghi comuni. Quando in politica ci sono persone adatte e cose buone da fare si va oltre ogni colore politico”. La capogruppo di Italia Viva, Nicla Messora, ha evidenziato soddisfazione “ma anche l’importanza di rimettere assieme i pezzi, cosa un po’ mancata nelle comunicazioni date alla stampa. Parliamo di un percorso durato diversi anni, che nasce prima di tutto dalla non semplice discussione in maggioranza sulla vendita delle quote Svar. Vendita che poi ci vide tutti concordi perché l’obbiettivo era un risultato in termini di edilizia scolastica. Al tempo come gruppo lamentammo mancanza di condivisione, avendo concorso a quel tipo di scelta e continuando a sostenerla. Invito tutti a riportare le cose sui binari giusti. Capisco che in questo periodo si tenda un po’ ad alzare il tiro – e se Dio vuole non mi interessano più queste dinamiche – ma è importante non perdere il filo e il valore di una lunga discussione, oltreché della fase finale, di cui ha parlato il sindaco, e che ha certo comportato un lavoro complesso e difficile”. L’ex vice sindaco, in merito al nuovo polo, ha detto di avere “perplessità su alcuni aspetti, ma non le esplicito in questo contesto. E troppo spesso si pensa che quando si parla di perplessità si voglia buttare via il bambino con l’acqua sporca. Il valore del confronto politico è anche togliere le perplessità”. Dal misto, l’esponente socialista Zangani ha espresso “soddisfazione per il contributo” ma ha delineato “ancora riserve sulla vendita di parte delle quote Svar, non so se quella sia stata la strada più giusta”, osservando poi che “rispetto ai 4 milioni ricevuti mi pare manchi una cifra ancora consistente”. E anche l’ex assessore, come Lazzoni, ha detto alla sindaca che “sarebbe giusto avere risposte sui ricorsi sul biodigestore”.

Sisti ha concluso il dibattito spiegando che delle traversie legali legate all’impianto si parlerà in seno alla neonata commissione ambiente o al prossimo consiglio comunale. “Avrei già voluto farlo oggi – ha detto – ma non avrebbero potuto esserci alcuni dei nostri legali ed esperti, gli unici in grado di spiegare fino in fondo”. E tornando al principio: “La consigliera Lazzoni mi pare abbia detto che abbiamo male interpretato le sue parole. Io dovevo togliere ogni dubbio. Perché quanto aveva affermato nell’ultimo consiglio lasciava intendere comportamenti scorretti, al limite della legalità, da parte non solo mia ma anche da parte di funzionari e assessori regionali. La cosa andava chiarita”. E ha quindi sottolineato, ancora sulla scuola, che “ora siamo tutti contenti e tutti abbiamo contribuito, è vero, ma qualcuno ha contribuito di più. Penso alla sofferenza vera del gruppo Pd nella discussione sulla cessione di parte delle quote Svar, in merito a cui non tutti erano d’accordo. C’è stato anche chi ha appoggiato il progetto dalla minoranza: qualcuno con forza da subito, come Santo Stefano Popolare, qualcuno più tiepido. Non per tutti è stato un percorso uguale ma sono convinta che oggi siamo tutti contenti”. Infine la questione dei soldi, secondo alcuni consiglieri insufficienti: “Non so da dove venga questa idea. Quando abbiamo presentato il progetto l’abbiamo pensato e calibrato sui 4 milioni di euro. Il passaggio dal progetto preliminare a quello definitivo, se ha avuto difficoltà nella stesura, è proprio perché ci siamo dati come obbiettivo di farlo stare dentro i 4 milioni di euro e dentro i 4 milioni doveva stare”.

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