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Tra due comuni

"Riaprire la pedemontana tra il Guercio e Romito"

Il Pd scrive a sindaci, Parco e Iren: "Percorso chiuso dai privati. Avviare se necessario le azioni consentite dalla legge".

Pedemontana Guercio-Romito, il tratto chiuso

“Riaprite la pedemontana”: questo l’incipit della lettera rivolta dal Partito democratico di Arcola e da quello di Lerici ai sindaci dei due Comuni e alle presidenze del Parco di Montemarcello Magra e Vara e di Iren. “Come certamente saprete, alle pendici del monte Caprione, tra il Guercio di Lerici e Romito Magra di Arcola, all’interno del Parco – si legge nella missiva del Pd -, si snoda un antico sentiero che attraverso il bosco concede a chi lo attraversa un bellissimo panorama sulla vallata del Magra con sfondo sulle apuane. Nel tempo lungo questo sentiero sono sorte abitazioni rurali tutt’oggi abitate. Nella seconda metà degli anni ottanta un consorzio formato dai Comuni di Lerici e Arcola utilizzò questo sentiero per stendere le fognature in pressione, collegando gli scarichi lericini al depuratore di Camisano, e nel contempo allargò la sede del percorso per consentire ai mezzi di servizio di transitarvi. Questo consorzio è stato assorbito da Acam, oggi Iren spa, che lo impiega per i propri accessi manutentivi. In misura analoga lo impiegano le aziende di servizio elettrico e ovviamente tutti i cittadini che vivono su quella tratta. La bellezza di questo sterrato da molti conosciuto come ‘la pedemontana’ ha attratto nel tempo una crescente moltitudine di visitatori, sia a piedi che in bicicletta, tanto da essere censito nei sentieri del Cai e nei percorsi specializzati di mountain bike”.

“Da qualche mese – si legge ancora -, all’ingresso del comune di Lerici, il sentiero è stato sbarrato da privati che probabilmente ne invocano il diritto di proprietà e d’inclusione esclusiva nel proprio fondo, inibendo di fatto il pubblico transito. Oltre ai disagi per la gestione di servizi primari come fognature e impianti elettrici ma anche per l’accesso alle abitazioni private e ai mezzi di soccorso, si privano tutti i cittadini del diritto a fruire del verde e del panorama che si poteva godere su tutto il percorso e ora, da poco, impedito dallo sbarramento. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge ma la legge ne fissa anche i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e renderla accessibile a tutti ( art. 42 Cost.). Ebbene, crediamo che gli enti che hanno acquisito i benefici di transito delle pubbliche fognature (cioè i Comuni ed Acam/Iren) abbiano eseguito i necessari passaggi amministrativi che la legge prevede per rendere pubblico un immobile o una infrastruttura e che debbano quindi tutelare tali diritti. Comunque, facciamo rilevare che sono trascorsi oltre trent’anni di servizio e di transito pubblico su questo percorso, testimoniato peraltro da decine di persone che lo percorrono da sempre, molte delle quali stanno raccogliendo firme per la riapertura, e da mappature del percorso rilevate da enti pubblici e privati, oltre che dall’esistenza certificata nelle carte tecniche, da tempi immemori, di un antico sentiero sull’attuale sede sterrata. Per cui il Comune di Lerici, che ha giurisdizione sul territorio considerato, può facilmente attestarne l’usucapione pubblica ai sensi dell’ art. 1158 del Codice Civile”.

“Se poi dovessero insorgere condizioni giuridiche ostative al diritto di pubblico transito – conclude la lettera -, che al momento non rileviamo concretamente, ricordiamo ancora che sempre l’art. 43, comma 3 Cost. dispone che: La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi di interesse generale. E, come ricordato, i motivi di interesse generale non mancano agli enti pubblici per esercitare il diritto di esproprio, in particolare al Parco, che ha così facoltà di ripristinare uno dei più interessanti sentieri di collegamento dei propri ambiti collinari. Come forza politica del territorio con questa lettera aperta intendiamo dare voce alle giustificate rimostranze dei tanti cittadini che chiedono il ripristino della strada. Pertanto ci rivolgiamo a tutte le autorità competenti lanciando un appello pubblico ai Comuni di Lerici ed Arcola, in particolare al primo, interessati dal tracciato del sentiero intercomunale, e al Parco, che ha giurisdizione su questo territorio, ma anche alla società Iren spa che gestisce per conto dei Comuni il pubblico servizio di fognatura, affinché si adoperino per assicurare la riapertura in tempi brevi del sentiero con una ricomposizione dei rapporti con i privati che ne hanno intercluso il transito. Avviando, se necessario, le necessarie azioni che la legge consente in queste circostanze. Chiediamo inoltre agli enti in indirizzo, in nome del principio di trasparenza che regola il ruolo dei pubblici poteri, di pubblicizzare gli esiti di questa richiesta”.

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