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Tra ammortizzatori sociali e timori

"In Val di Magra la situazione del commercio è preoccupante"

Il coordinatore regionale della Uiltucs, Marco Callegari, traccia un quadro a tinte fosche: non solo i grandi marchi della variante sono in difficoltà, anche in centro a Sarzana le cose non vanno per niente bene.

Marco Callegari

“La situazione del commercio nella Val di Magra risulta assai complessa e preoccupante”. A parlare così è il coordinatore regionale della Uiltucs, Marco Callegari, affiancato da Giacomo Battistelli, membro della segreteria della sigla di categoria.
“Siamo fortemente preoccupati – proseguono i due sindacalisti – per la situazione difficile del commercio creatasi a causa delle nuove aperture che, in un territorio già saturo di grande distribuzione, non portano maggiore occupazione visto che nella maggioranza dei casi rischiano di mettere in sofferenza le strutture già esistenti. Non solo: la situazione legata all’emergenza sanitaria Covid-19 sta portando un drastico calo dei consumi soprattutto sul fine settimana (a causa dei Dpcm) che negli ultimi anni sono stati i giorni trainanti delle attività commerciali”.

Secondo Callegari risultano forti criticità su importanti e storici negozi della provincia. “Millepiedi è chiuso da tempo e non si conoscono le sorti delle dipendenti anche se l’impresa ci ha comunicato l’intenzione di una trattativa a breve. Il Centro Luna di Santa Caterina presenta anch’esso gravi criticità che può al momento ancora compensare grazie alla solida struttura e alla solida capacità economica e finanziaria dell’azienda. Ma certamente – prosegue Callegari – se questa situazione si dovesse protrarre ancora per molto potrebbero esserci rischi di tenuta occupazionale”.
E non è finita. “Abbiamo un’altra situazione difficile in Gran Casa dove sono stati attivati gli ammortizzatori sociali – continua il sindacalista -, per non parlare di Pittarosso, che risulta essere in concordato a livello nazionale (anche se fortunatamente il punto vendita sarzanese non presenta grosse criticità), così come Bricofer e Zona market, che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali”.

E nel quadro tracciato dalla Uiltucs non se la passa meglio il centro storico sarzanese. “Decine di attività hanno chiuso i battenti e altre sono in grossa difficoltà. Bene gli aiuti che l’amministrazione ha messo in campo, ma ancora non sono sufficienti. Dobbiamo riattivare il tavolo di confronto con il Comune per trovare soluzioni e piani di sviluppo condivisi che servano al rilancio della città e possano contribuire nella collaborazione tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali per dare una prospettiva a chi perderà il lavoro nell’ottica di una ricollocazione legata a persone già formate, sapendo che la vera crisi economica ed occupazionale deve ancora arrivare”.

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