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Commissariato da un anno

Parco senza presidente, Tedeschi: "Non si scelga chi ha fatto sgarbi all’ente"

Manca ancora il consigliere indicato dalla Regione. Il commissario: "Sono pronto a farmi da parte da mesi, serve vera programmazione".

Parco di Montemarcello Magra Vara

Prosegue ormai da più di un anno il commissariamento del Parco di Montemarcello Magra Vara, e l’impressione è che i tempi per il rinnovo della presidenza anon siano ancora maturi. Una situazione che, se da un lato vede proseguire l’attività ordinaria dell’ente, dall’altro stride con la necessità di una programmazione in un territorio che ha bisogno di continue attenzioni.
Nella sede di via Paci si continua a lavorare – anche su progetti imponenti come quello sulle biomasse che punta ai fondi del Recovery o quello del contratto di fiume – con il presidente uscente Tedeschi in veste di commissario, il direttore Perfetti e la Comunità del Parco. Per quanto riguarda il consiglio, rinnovato nel dicembre 2020, questo è ancora privo dell’esponente la cui nomina spetta alla Regione Liguria, che andrà ad aggiungersi a Mario Scampelli, Giuseppe Cecchinelli, Filippo Zangani e Andrea De Ranieri.
Nella partita per la presidenza, che si gioca nell’ambito del centrodestra, più in Val di Magra che non in Val di Vara, il nome del sindaco di Ameglia giunto a fine mandato e deciso a non proseguire è fra i più gettonati per la successione di Tedeschi, mentre sembra più defilato quello del lericino Emmone Crocini.
Sull’ipotesi De Ranieri – già contestata anche dall’opposizione amegliese – sulla quale oggi lo stesso Tedeschi ha sottolineato: “Vanno bene tutti ma mi dispiacerebbe vedere alla presidenza chi ha fatto sgarbi istituzionali al suo precedessore e al Parco, e basta guardare a Orto botanico e Batteria Chiodo, e si è schierato con Costa per la proposta di abrogazione dell’ente. Ma al di là dei nomi, stando alle posizioni interne al centrodestra, penso che la Lega ne abbia maggior diritto visto che si è sempre espressa a difesa del Parco e del suo ruolo. Io – conclude – da mesi sono pronto a farmi da parte e completare il passaggio per il nuovo presidente anche perché il Parco ha un ruolo centrale nel territorio e deve poter fare una vera programmazione”.

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