Sarzana - Val di Magra - Esito infausto per l'opposizione al verdetto con cui la conferenza dei servizi, lo scorso dicembre, ha dato l'ok al progetto del biodigestore di Saliceti. A muoversi, rivolgendosi alla Presidenza del consiglio dei ministri, era stato, a inizio gennaio, il sindaco di Vezzano, Massimo Bertoni. La nota recapitata nei giorni scorsi da Roma al municipio vezzanese, a firma del dottor Notarmuzi, afferma che il “Comune non appare titolato a proporre opposizione alla determinazione conclusiva della conferenza dei servizi concernente il Provvedimento autorizzatorio unico regionale” per la realizzazione dell'impianto, progetto portato avanti dalla società Recos. La nota evidenzia che “la disposizione di cui all'articolo 14-quinquies della legge n. 241 del 1990, contiene l'elenco degli interessi 'qualificati' che possono essere portati all'esame del Presidente del Consiglio dei ministri in sede di opposizione verso l'esito di una conferenza di servizi. Tra tali ambiti di tutela - costituiti dalla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali, della salute e della pubblica incolumità dei cittadini - non è ricompresa la materia urbanistica, in quanto la norma in questione lega la tutela territoriale a quella paesaggistica, non contemplando l'una indipendentemente dall'altra. Pertanto, l'eventuale contestazione afferente al mancato rispetto delle disposizioni relative alla sola materia urbanistica, senza che ciò comporti violazioni e ricadute sulla tutela paesaggistica del territorio, non consente la proposizione dell'opposizione ai sensi della norma in oggetto”.
Il verdetto della Pdcm fa perno anche su un pronunciamento del Consiglio di Stato del settembre 2019, in cui si legge che “le amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali o alla tutela della salute e della pubblica incolumità dei cittadini cui è riservata l'opposizione in sede di Consiglio dei ministri […] devono identificarsi […] in quelle amministrazioni alle quali norme speciali attribuiscono una competenza diretta, prevalentemente di natura tecnico scientifica, e ordinaria ad esprimersi attraverso pareri o atti di assenso […], e tale attribuzione non si rinviene, di regola e in linea generale, nelle competenze comunali […] né tra le competenze in campo sanitario demandante al Sindaco o al Comune dal testo unico delle leggi sanitarie […] né tra le altre funzioni fondamentali (proprie o storiche) dei Comuni”. Tuttavia, scrive ancora il dottor Notarmuzi, nel medesimo atto del Collegio romano si rammenta il possibile ricorso, “nella legislazione in materia ambientale, di fonte statale o regionale”, a determinate forme di delega delle funzioni di tutela degli interessi sensibili. A questo proposito, quindi, la Presidenza chiede all'ente comunale vezzanese “di voler indicare, nel termine di quindici giorni dal ricevimento della presente nota, la ricorrenza, nella fattispecie in oggetto, della attribuzione, sulla base di norme speciali, statali o regionali, anche in via di delega, di siffatte funzioni in capo all'ente comunale”. Intanto lunedì prossimo, 15 marzo, il gruppo Facebook pubblico 'Liberamente a Sasteu', che organizza assieme a 'Vivere bene la Macchia', ospiterà alle 21.00 una diretta Facebook in cui il sindaco di Santo Stefano Paola Sisti, il giurista ambientale Marco Grondacci e l'avvocato Piera Sommovigo faranno il punto sui ricorsi al Tar contro l'impianto.