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Lettera: "Rsa Mazzini, si trovi una soluzione alla crisi"

Assistenza anziani

In questi giorni mia madre è ricoverata presso la RSA Mazzini per seguire un programma di riabilitazione, dopo essere stata colpita da una grave forma di ictus ischemico.
In un momento di grande preoccupazione per la malattia e nel dolore per non poterla incontrare, a causa delle misure di sicurezza anticontagio, almeno il sollievo di saperla ricoverata in una struttura d’eccellenza con il personale che opera con competenza e senso umanitario.
Purtroppo dal 1 ottobre, dopo il cambio di appalto nella gestione della struttura, si è creata una situazione di forte disagio per pazienti ed operatori. Da quanto letto sulla stampa e dalle testimonianze raccolte, il problema nasce, non dal cambio di gestione in sé, ma da come è stato fatto l’appalto stesso.
Da questo si evince che il personale oggetto di cambio di appalto, 37 dipendenti, nel giro di 24 ore sono stati messi in cassa integrazione, generando gravi disservizi per i pazienti.
Mi rivolgo invece alla Direzione di ASL 5 perché faccia la sua parte nel trovare una soluzione che ponga rimedio a questa situazione di crisi, in modo da garantire un’adeguata assistenza a questi pazienti, particolarmente fragili e un idoneo servizio di pulizia e di igienizzazione, ancor più necessario in questo periodo così a rischio di contagio da coronavirus.
Inoltre è grande l’amarezza, come cittadina di questa provincia, per la scelta di aver reso anche la nostra RSA Mazzini struttura privata, dal momento che è stato dato in appalto anche la direzione stessa della struttura.
Donatella Ferrari