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"Troll e haters infestano Facebook", la risposta del direttore di CDS

La mail di un lettore disgustato dai toni di molti commenti. Lugarini: "Qui ci sarà sempre spazio per chi non ha voce".

Haters

“Spettabile redazione,
pur vivendo a Parma, sono nativo della Lunigiana e coniugato in Bassa Val di Magra, ragion per cui seguo con interesse la vostra testata e ne apprezzo la professionalità, del tutto in linea con quella di ben più blasonate testate locali del Nord Italia.
Tuttavia, rilevo come le notizie che condividete tramite il profilo FB stiano diventando di giorno in giorno sempre più indigeribili. Non per causa vostra, ma per i commenti dei lettori. È evidente la presenza sulle vostre pagine di un massiccio numero di troll o aperti aderenti all’estrema destra, oltre che di altrettanto numerosi rozzi haters da tastiera che inquinano ogni possibile genuino tentativo di commentare la notizia o di confrontarsi civilmente in merito.
Da una rotonda a Santo Stefano alle dichiarazioni alla Presidente del Porto è tutto un fiorire di sberleffi e insulti, di maldicenze e di qualunquismo da osteria, che immeritatamente colpisce anche la vostra linea editoriale.
Sinceramente mi sto stufando. Ora, a voi di questo (giustamente) può importare anche poco, perché i problemi di una redazione oggi sono ben altri, tuttavia mi sono spinto a scrivervi per chiedervi, con curiosità: ma voi, in un contesto del genere, come vi sentite, come lavorate? Capisco che una moderazione dei commenti è tecnicamente impossibile ma anche sgradita da un punto di vista della libertà, ma si può andare avanti così, in nome di qualche click in più? A me quasi quasi piacerebbe vedere postata la notizia senza possibilità di commentare, ma non datemi retta e prendetela solo come uno sfogo personale.

Con stima vi auguro buon lavoro”

Risponde Fabio Lugarini, direttore di Città della Spezia:

“Caro lettore,
non succede spesso, anzi non succede quasi mai. Non succede quasi mai di ricevere lettere di questo tipo da un lettore e quando accade come è accaduto oggi è come se le pile della nostra esistenza si ricaricassero in un sol movimento. Fa piacere che qualcuno non scambi un giornale con un partito politico, un movimento, ma lo consideri per quello che è: un media che media fra le persone, le rappresentanze, gli enti, i privati. Che ha un’etica, che conosce le regole del gioco, che ha una linea editoriale. Cerchiamo di leggere tutto, mi creda, prendiamo nota di quel che viene scritto, e discutiamo internamente su come comportarsi: la pancia, quella che muove i più, non ce la possiamo permettere perché la deontologia ha un valore assoluto, per noi. Come facciamo ad andare avanti? Semplicemente, lavoriamo con la forza dei giusti, secondo quelle poche e fondamentali regole che abbiamo imparato facendo questo mestiere, senza iraconde cadute di stile, ma con il Maalox sul tavolo, se serve. A differenza di altri non abbiamo mai voluto censurare i commenti proprio perché da cronisti, sappiamo quanto è importante salvaguardare la libertà di stampa e di parola: non certo per aumentare i nostri contatti. Per quello basterebbe scrivere quel che la gente vuole e ci sono i social network a disposizione… L’occasione mi è propizia per sottolineare che su questo giornale ci sarà sempre spazio per chi non ha voce, per tutti i tipi di minoranze, per il punto di vista che non è quello del pensiero comune. Perché un giornale deve partire da questo. Viceversa modereremo senza dubbi tutti quegli atteggiamenti che ledono la dignità e la possibilità di partecipare alle discussioni da parte dei lettori”.