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Le aquile chiudono a 39 punti

UN GOL CONTESTATO NON ROVINA LA FESTA DI UNA STAGIONE EROICA

L'impresa di una settimana fa regala una serata utile soltanto alla festa dei tifosi. Per un tempo è Spezia meraviglia con i gol di Verde e Pobega. La Roma rientra in partita con gli episodi e nel finale Mkhitaryan fa 2-2. Ma Dzeko non fa fallo?

SPEZIA-ROMA 2-2
Marcatore: 6’pt Verde, 38’pt Pobega; 7’st El Shaarawy, 41’st Mkhitaryan

SPEZIA (4-3-3)
Rafael; Vignali, Terzi, Capradossi, Bastoni (22’st Ramos); Estevez (42’st Erlic), Agoume (25’st Maggiore), Pobega (1’st Ricci); Verde (22’st Agudelo), Nzola, Gyasi. A disposizione: Krapikas, Marchizza, Saponara, Maggiore, Ismajli, Bertola, Pietra, Leo Sena. All.: Italiano.

ROMA (4-2-3-1)
Fuzato; Karsdorp, Mancini, Kumbulla, Santon (1’st Reynolds); Cristante, Darboe (15’st Villar); Pedro (25’st Pastore), Mkhitaryan, El Shaarawy; Borja Mayoral (15’st Dzeko). A disposizione: Farelli, Boer, Juan Jesus, Diawara, Ciervo, Zalewski. All.: Fonseca.

Arbitro: Pezzuto di Lecce.
Guardalinee: Marchi di Bologna e Miele di Torino
Quarto uomo: Santoro di Messina
Var: Pairetto di Nichelino
Avar: Liberti di Pisa
Ammoniti: Kumbulla
Recupero: 2′(pt), 4′(st)

PRE-PARTITA
20.14 – Niente ansie, nè palpitazioni, niente ultima giornata coi cuori pronti al ricovero e le emozioni al guinzaglio. Italiano e i suoi ragazzi, battendo il Torino, si regalano un epilogo dolce, di festa e di complimenti reciproci, iniziato con l’ormai consueto raduno dei tifosi che hanno accompagnato il pullman dei giocatori sino allo stadio con un messaggio chiaro all’allenatore Vincenzo Italiano, anzi Vincenzo… spezzino. Naturale che la città sportiva voglia ripartire da chi quest’anno ha reso possibile vivere una stagione incredibile: una conferma tutta da costruire ma le premesse parrebbero esserci. E’ anche l’ultima partita sulla panchina della Roma per Paulo Fonseca, che, in casa dello Spezia, cerca la qualificazione in Conference League, la nuova competizione europea per club in partenza dalla prossima stagione. La Roma si gioca il pass di coppa con il Sassuolo, forte di due punti di vantaggio rispetto alla formazione di De Zerbi, che ospita la Lazio.

20.30 – Se è vero che lo Spezia non chiede granché alla gara, dopo la storica salvezza ottenuta la settimana scorsa, è anche vero che finire bene sarebbe il miglior modo per dare un arrivederci a tutta la piazza e, aspetto comunque importante, piazzarsi più in alto garantirebbe un premio in denaro ancor più rilevante. All’andata, all’Olimpico, i giallorossi si sono imposti per 4-3 soltanto quattro giorni dopo aver subito una clamorosa eliminazione casalinga in Coppa Italia, con tanto di pasticcio nelle sostituzioni, da parte degli stessi aquilotti. Italiano si affida al turnover: regala a Rafael la probabilissima ultima partita da professionista prima del ritiro. C’è gloria anche per Capradossi, rimasto un anno intero a guardare dopo l’infortunio, così come per Agoumè, mentre per gli altri, compresi i primavera Pietra e Bertola, ci sarà spazio nel corso del match. Estevez è nell’undici e se raggiungere almeno i 45′ giocati scatterà l’opzione per il riscatto in favore dello Spezia. In tribuna la famiglia Platek al completo, rimasta in Italia dopo che sabato scorso si presentò ufficialmente alla città.

PRIMO TEMPO
L’impresa di una settimana fa contro il Toro regala una serata in panciolle, utile soltanto al divertimento e alla festa dei tifosi. Non si darebbe il giusto peso all’impresa degli uomini in maglia bianca, se cascassimo nella tentazione dei più di passare oltre e pretendere di scoprire, spesso soltanto per collegamenti logici che poi tanto logici non sono, che cosa sarà lo Spezia degli americani, con o senza Vincenzo Italiano e Mauro Meluso e un mercato che sarà comunque molto differente per metodi e misure rispetto a quello di settembre. C’è un ultimo atto da onorare, per migliorare la posizione in classifica e superare la significativa quota 40: sarebbe il segno incontrovertibile della straordinarietà del campionato degli aquilotti. Tutta una serie di motivi che lo Spezia sembra aver recepito visto che la partenza dei padroni di casa è supersonica: già al 3′ uno Nzola tornato in formissima proprio nel finale di stagione (quanto è mancato Mbala!), se ne va e quando entra in area e conclude col sinistro: Mancini mura. E’ sulla mancina che lo Spezia ha una marcia in più perchè c’è tanto movimento senza palla e partecipazione al gioco, nemmeno si giocasse da quasi due anni senza sosta: è Verde, con testa dipinta di bianco, l’uomo in più dello Spezia e un minuto più tardi, innescato da un tacco di Vignali, entra in area e calcia: mancino bloccato in due tempi da Fuzato. Non smettere di attaccare e di schiacciare l’avversario è il mantra di Vincenzo Italiano e lo Spezia lo segue alla lettera: al 5′ il mobilissimo Estevéz intercetta in mezzo al campo, avanza sulla trequarti e apre per Verde alla sua destra. Stavolta il 31 sceglie di servire Nzola ma una deviazione salva la Roma dalla capitolazione.

Quindici minuti iniziali di puro dominio, la sblocca Daniele Verde.
Un minuto dopo salta lo 0-0: il pressing dello Spezia manda in confusione una Roma svagata e approssimativa, così da un’azione partita da Agoume, Nzola accomoda in area per Verde che, col mancino, fredda Fuzato. Sesto sigillo in campionato per l’ex Aek Atene nel frattempo diventato virtualmente di proprietà dello Spezia con la conquista della salvezza. E’ un vantaggio obiettivamente meritato, le occasioni parlano da sole e continueranno ad essere di marca spezzina anche dopo l’1-0: i giallorossi non sembrano avere la cifra agonistica giusta, surclassati da due frangiflutti della mediana come Pobega ed Estevez, sempre pronti al taglia e cuci in collaborazione con gli esterni alti Gyasi e Verde. Ma qualcosa di buono avviene anche sull’out opposto: al 9′ Gyasi sterza su Cristante e cade a terra in area. Il direttore di gara lascia proseguire, il Var non lo richiama ma Pezzuto non aveva bisogno della tecnologia per assegnarlo. E invece. All’11’ possibilità concreta di raddoppio ma Fuzato si oppone alle conclusioni di Pobega e Verde. Dominio Spezia, Agoumè assume le redini della regia con grande serenità: il risultato acquisito dona quella spensieratezza che per l’orchestra di Italiano è sinonimo di spettacolo. La Roma pasticcia ma non capitola di nuovo e al 14′ deve ringraziare il fuorigioco quando Estevéz scodella in avanti per Nzola: la punta è colta in posizione irregolare. Spezia voglioso, primo su tutti i palloni, giallorossi in totale difficoltà nonostante comunque in campo ci sia pieno di campioni: a tradire i ragazzi di Fonseca tanti, troppi errori in fase di costruzione di gioco. Al 18′ Pobega fa quello che lo rende un giocatore come pochi: attacca la profondità, resta in piedi sul corpo a corpo e prende il fondo sulla sinistra per poi scodellare al centro: Kubulla anticipa Nzola. Tre minuti più tardi il fendente dalla sinistra di Bastoni meriterebbe maggior fortuna e un compagno che si inserisca per battere a rete: invece la sfera attraversa tutta l’area piccola senza che nessuno possa intervenire. Dopo venti minuti “ai paletti”, la Roma si scarica di dosso il pressing dello Spezia con il tiro di Pedro dalla distanza. Conclusione altissima.

Rafael è pronto quando serve, poi lo Spezia si rimette sotto e Pobega fa 2-0!
Dopo tanti minuti in sofferenza, la Roma s’è desta: al 21′ El Shaarawy riceve in area ed esplode il mancino, Rafael è reattivo e salva i suoi. Sul corner di Pedro, lo stacco di Mancini è di quelli che fanno gridare al gol ma il suo colpo di testa è però centrale e Rafael blocca a terra: se per il portierone brasiliano davvero sarà l’ultima prima di ritirarsi, è giusto onorarla alla grande! La pressione della Roma dura un attimo, il tempo che lo Spezia rimetta avanti la testa e sono dolori: al 35′ il destro di Estévez da fuori coronerebbe alla grande la sua stagione con la prima sigla in serie A ma la sua conclusione finisce a lato di un nulla. Passa un altro minuto e da un’azione tambureggiante sulla sinistra Bastoni controlla con il petto e conclude col mancino da dentro l’area, con un tiro davvero molto simile a quello con cui punì il Milan: Fuzato però mette in corner. Il raddoppio è questione di secondi e arriva al 38′ con il tocco sottoporta del solito Pobega, anch’egli al sesto gol personale in campionato: tutto ha inizio con il calcio d’angolo di Verde, proseguito con la torre di Nzola con palla che alla fine giunge all’ex Pordenone per il raddoppio sottoporta. Spezia padrone della gara e finale d’accademia con Estevéz che vola sulla trequarti e imbuca per Nzola ma Fuzato serra lo specchio alla punta. Il primo tempo si chiude con i liguri ancora in avanti e la Roma piuttosto rassegnata al copione. E’ un 2-0 limpidissimo.

SECONDO TEMPO
Fuochi d’artificio ad inizio secondo tempo, sparati dai tifosi aquilotti appollaiati sul montetto, proprio dietro la curva Ferrovia. Tornando al campo giusto rimarcare la prova di Elio Capradossi, autore di un buon esordio dopo una vita a guardare gli altri. Dal punto di vista tattico, con l’ingresso di Ricci per Pobega, è Agoume a spostarsi in mediana mentre la Roma sceglie Reynolds per Santon. Al 6′ contropiede romanista 3vs2 con Mkhitaryan che imbecca Mayoral il cui mancino è bloccato a terra da Rafael che non potrà però fare nulla un minuto più tardi sul tiro a colpo sicuro di El Shaarawi: non può proprio sbagliare dal cuore dell’area sulla respinta in corsa di Terzi che ci arriva con il tacco ma di fatto consegna l’assist migliore per il punto dell’italo-egiziano, il primo del suo campionato. Rete che scuote gli uomini di Fonseca che schiacciano sull’acceleratore alla ricerca del pari anche perchè l’ingresso di Ricci ha tolto mobilità e ritmo agli aquilotti che tuttavia tornano a far male sulla sinistra: il mancino a giro di Verde costringe Fuzato a distendersi sulla sua destra e sventare il colpo dell’attaccante cresciuto a Trigoria.

Rafael monumentale su Mkhitaryan e Cristante: così salva due volte il risultato.
All’11’ la Roma ci va davvero vicina al 2-2, con una delle giocate tipiche della squadra di quest’anno: il rasoterra dalla destra di Karsdorp coglie pronto Mkhitaryan che impatta a botta sicura ma Rafael chiude lo specchio compiendo la sua terza parata determinante del match. Al quarto d’ora dentro Dzeko e Villar, Fonseca vuole almeno un gol per non chiudere l’esperienza con una sconfitta. Che tocco e che visione di gioco Lucien Agoume! Il centrocampista dell’Inter, dove tornerà dopo la stagione in prestito, è letteralmente superbo per come difende la sfera. Così al 18′ nasconde la sfera sul marcatore diretto per poi imbeccare Bastoni, in un fazzoletto. Lo spezzino è bravo a crossare con forza e direzione per la capocciata di Elio Capradossi che non prende la porta per un niente: segnare all’esordio contro la squadra della propria città per la quale oltretutto si fa il tifo sarebbe stato veramente il più bel regalo per chi ha dovuto soffrire un anno, lontano dal campo di gioco. Primo slot di stanchezza visibile sul terreno di gioco e minuti anche per Ramos e Agudelo, più tardi toccherà anche a Maggiore. Nel frattempo occhio a Mkhitaryan che conclude dal limite: il suo sinistro è centrale, tutto facile per Rafael.

Mkhitaryan fa 2-2 ma lo Spezia ha tanto da recriminare: il fallo di Dzeko sembra solare.
Di ben diverso coefficiente di difficoltà invece l’intervento del portiere di casa, che edifica un muro sul rigore in movimento sui piedi di Cristante e respinge a mano aperta: l’azione sembra una sentenza ma i riflessi spaventosi del 39enne, tengono lo Spezia ancora davanti alla Roma. Roma che alla fine pareggerà al 41′ con la contestatissima rete di Mkhitaryan che vale la qualificazione alla nuova Confederation Cup: il cross dalla sinistra di Cristante trova pronto Dzeko che sembra tuttavia liberarsi fallosamente di Capradossi per la torre che aziona l’armeno e permetta ai capitolini di pareggiare il conto. Capannello intorno a Pezzuto che ricorda altri Spezia, altri campionati e altre interpretazioni discutibili ma non c’è nulla da fare: il silent check però non cambia la valutazione di Pezzuto che npn aveva ravvisato irregolarità nello scontro di gioco in piena area di rigore. E’ il gol che chiude la gara con una punta di amarezza soprattutto per il bel primo tempo degli aquilotti che avrebbero potuto andare in gol altre volte. Ma l’impresa di una settimana fa doveva regalare una serata utile soltanto alla festa dei tifosi e al divertimento dei giocatori: e così è stato. Per un tempo è stato Spezia meraviglia con i gol di Verde e Pobega. La Roma è rientrata in partita con gli episodi e la domanda rimane sospesa: ma Dzeko non fa fallo?

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