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Paura meritata

C’è la Roma, poi lo Spezia si ferma dopo 11 mesi consecutivi di calcio

Spezia-Empoli 1-0 (2020)

Una sola settimana di stop in undici mesi di impegni calcistici praticamente continuativi. Nel mezzo una promozione in serie A, un cambio di società, una salvezza nella massima serie ed un quarto di finale di Coppa Italia. In trecento giorni e poco più, lo Spezia guidato da Vincenzo Italiano si è tolto le soddisfazioni di una vita e ha gettato le basi per un futuro ancora più roseo. Oggi magari nessuno è disposto ad ammetterlo dalle parti di Follo, ma il desiderio di staccare un po’ la spina è più che lecito arrivati a questo punto.
Essendo la promossa degli spareggi cadetti nell’anno dello scoppio della pandemia, lo Spezia si è trovato a tornare in campo il 19 giugno 2020 (Spezia-Empoli) e dover giocare 14 partite in due mesi con sipario sulla finale di ritorno (Spezia-Frosinone) il 20 agosto: una media di una partita ogni quattro giorni e mezza in piena estate. Poi una settimana di vacanza per il gruppo e il ritorno in campo per preparare l’esordio in serie A con buona parte della rosa della stagione precedente confermata.
Il 27 settembre, grazie ad un rinvio accordato dalla Lega, la prima in massima serie (Spezia-Sassuolo). Seguono i mesi della trasferta continua a Cesena fino quasi a Natale, più la Coppa Italia. Lo Spezia domenica contro la Roma gioca la partita numero 42 della nuova stagione. Negli ultimi otto 8 mesi ha giocato ogni cinque giorni e mezzo, con pochi giorni di ferie per le feste comandate. Dell’organico che ha festeggiato la promozione ci sono ancora in gruppo Krapikas, Erlic, Terzi, Bastoni, Marchizza, Ramos, Ferrer, Vignali, Ricci, Maggiore, Acampora, Gyasi, Galabinov e pure Nzola. Oltre a Italiano ed al suo staff. Da lunedì potrebbe dunque essere già deciso lo stop agli allenamenti.

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