LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Politica

Via Prosperi, l’opposizione incalza l’amministrazione

Il rendering della proposta per l'area tra Via Prosperi e Via del Canaletto

“Ci siamo opposti in tutti i modi al progetto dei palazzoni di via Prosperi, denunciando a più riprese il fatto che il sindaco abbia per così dire “concesso” una variante urbanistica ai privati proprietari di una parte dell’area con il raddoppio dell’indice edificatorio: una operazione finalizzata solo a favorire un progetto edilizio di tipo speculativo senza tenere in alcun conto l’interesse pubblico rappresentato da una vera riqualificazione dell’area e degli stessi immobili di proprietà comunale presenti sul sito (lo storico Borgo Baceo).
Ma non c’è stato niente da fare e sindaco e maggioranza sono andati avanti a testa bassa approvando alcuni mesi fa la relativa delibera”. Lo affermano in una nota i consiglieri di minoranza della Spezia, commentando gli ultimi sviluppi della vicenda.
“Contro questa scellerata decisione si è mossa però anche la gente, i cittadini sia individualmente che in forma di comitati di residenti e libere associazioni. Persone ed organizzazioni che hanno impegnato il loro tempo libero per scrivere accurate osservazioni al contestato progetto e che, su nostra richiesta, avrebbero dovuto essere audire in commissione ambiente domani, dopo un primo round di confronto che si è svolto lunedì in sede di commissione di garanzia. E fortuna che si sia tenuta almeno la commissione di garanzia. Perché quella ambiente convocata domani è stata annullata è rinviata sine die perché il Sindaco teme il confronto e non intende discutere con i cittadini che non la pensano come lui. Del resto aveva già dichiarato che non ha né top ne voglia di discutere di queste vicende già approvate. Peccato che lo stesso Sindaco abbia preteso il rinvio di due commissioni per essere presente in qualità di assessore all’ urbanistica, non curante degli impegni dei cittadini e dei comitati. A una si è presentato lamentando la perdita di tempo, all’ altra ha ovviato con il rinvio.
Brutta pagina di questa Amministrazione, l’ ennesima, incapace di affrontare a viso aperto e con senso di responsabilità le questioni che riguardano il presente ed il futuro della nostra città.
Non accetteremo più scuse dell’ultimo minuto e nemmeno risposte mancate condite di arroganza. Ai cittadini servono chiarimenti sulle scelte dell’ ente, se il sindaco non è in grado almeno una delle tante deleghe che detiene la demandi a chi ha tempo e voglia da dedicare agli spezzini. Che lui non ne abbia per noi è cosa nota”.

“Nella commissione di Garanzia e controllo presieduta da Dina Nobili e, come un triste ritornello, contestata malamente e in modo inaccettabile dal Sindaco, sono emerse ancor di più le contraddizioni di una amministrazione che da una parte fa decadere un p.u.c appena elaborato facendo dunque tornare in vigore quello del 2003 ormai obsoleto, e dall’altro approfitta di tale inadeguatezza per fare esattamente le cose che a suo dire rappresentavano una criticità del nuovo piano approvato in corsa dalla passata amministrazione. Dunque la giunta Peracchini – aggiunge Massimo Caratozzolo – spiana colline come a Pagliari, o “rigenera” insediamenti rurali del primo novecento, come nel caso di Via Prosperi trasformandoli in mega palazzoni residenziali. Alla faccia della rigenerazione urbana. Neanche in Via Gluck, ai tempi di Celentano si è osato tanto !
Peccato che la legge regionale a cui si fa riferimento per autorizzare questo massacro urbanistico, la 23/2018, è stata concepita al fine di favorire il miglioramento della qualità ambientale, paesaggistica, architettonica e sociale del tessuto edificato e individua la rigenerazione urbana quale alternativa strategica al consumo di nuovo suolo”
Ecco, sfidiamo Peracchini, che dopo essere stato abbandonato persino dalla Dottoressa Sorrentino ha assunto anche la delega di assessore all’urbanistica oltre a quelle della cultura e del bilancio, a dimostrare che la sostituzione di orti e piccole costruzioni rurali con strutture di oltre otto piani, dunque con un raddoppio dei coefficienti di edificabilità su quella zona rientri in quanto pensato in quel provvedimento legislativo regionale.
Ma c’è di più persino il Consiglio di Stato, facendo riferimento proprio alla legge ligure sulla rigenerazione urbana, in una sua sentenza del Gennaio scorso, pur respingendo le richieste di incostituzionalità di varie associazioni ambientaliste conferma come “qualsiasi progetto attuativo della legge regionale dovrà rispettarne i principi come pure tutte le norme ambientali vigenti interferenti con il progetto, che non sono per nulla derogate da detta legge regionale”. In sostanza i progetti attuativi della legge ligure sulla rigenerazione urbana devono rispettarne la ratio fondante che è quella di evitare nuovo consumo di suolo e devono rispettare i criteri costruttivi della stessa legge
In ogni caso comunque i progetti devono rispettare le norme ambientali vigenti: aree protette, rete natura, vincoli paesaggistici, VIA e VAS etc.
Ciò, tornando al progetto edilizio di Via Prosperi, emerge anche da molte delle osservazioni presentate nelle scorse settimane da più soggetti portatori di interesse.
Dunque crediamo sia a questo punto importantissimo capire come il Comune valuterà questo progetto in sede di VAS., non di meno sarebbe ugualmente importante se la Regione, nel rispetto di quanto deciso dal Consiglio di Stato, si esprimesse mettendo in rilievo la contraddizione tra un progetto che prevede il raddoppio dell’indice di edificabilità e ancor più, un nuovo pesante consumo di suolo, con la ratio della legge regionale sulla rigenerazione urbana nata esattamente con scopi opposti”.

Dal di fuori del perimetro del consiglio comunale arriva anche il commento del Partito comunista italiano: “La Giunta Peracchini, facendo decadere il Piano urbanistico Comunale adottato nel 2017, e non sostituendolo con uno nuovo ha creato una situazione compromettente per la città e per il suo futuro; è evidente come La Spezia sarà sicuramente in ritardo con gli appuntamenti della storia. Una città inchiodata senza una visione del futuro.
Nei fatti, oggi la politica urbanistica della Spezia è assolutamente allo sbando. Non c’è un disegno non c’è un pensiero ma. In quattro lunghi anni non è stato fatto nulla. Addirittura sono mesi che non c’è un assessore nell’assessorato più importante della Giunta.
Le uniche cose che sono state fatte sono alcune varianti calate dall’alto come quelle di via Prosperi. In particolare, oggi, si svolgerà la commissione a riguardo delle osservazioni che anche noi come Partito Comunista Italiano abbiamo presentato.
Nel merito, riteniamo che nei progetti presentati in Via Prosperi non siano stati raggiunti gli obiettivi minimi per l’applicazione della legge sulla rigenerazione, in particolare a riguardo dei seguenti punti.

La legge richiede di:
Limitare gli incrementi di edificato entro il limite della morfologia edilizia esistente riscontrata nei tessuti limitrofi e di privilegiare nuovi insediamenti tipo-morfologicamente omogenei con il contesto capaci di integrarsi nella forma-tessuto della parte di città in cui si interviene; (invece a nostro parere nessun rapporto è stato tenuto in considerazione nè con il percorso matrice ne con il numero di piani degli edifici del contesto, ci sono almeno due piani in più rispetto ai palazzi della zona).

Inserire funzioni centralizzanti, ed in particolare prevedere destinazioni d’uso a piani terra nell’ambito del commercio, dei pubblici esercizi, dell’artigianato di servizio, dei servizi alla persona, delle funzioni turistico-ricettive; (non sembra siano previste destinazioni per i servizi alla persona, il PUC fatto decadere ne prevedeva una percentuale rispetto alla superficie totale).
Se previsti incrementi di indice edificatorio, incrementare le aree di cessione; (sembrerebbe che l’area di cessione sia uguale a quella prevista dal PUC vigente).

Incrementare la densità arborea e arbustiva potenziando, nella distribuzione del verde, la connettività con le reti ecologiche urbane; (sembra, invece, ci sia una diminuzione sia della permeabilità del suolo e densità arborea).
Recuperare l’edificato storico esistente; (viene addirittura demolito un borgo antico di valore storico testimoniale)
Osserviamo, inoltre: la necessità che il progetto sia sottoposto a valutazione ambientale strategica, la necessità di maggiori studi rispetto a quelli presentati visto che la zona è esondabile, la mancanza della richiesta di un parere alla competente soprintendenza a riguardo dell’oggettivo valore storico testimoniale del borgo esistente.
Attendiamo, a partire dalla commissione di oggi, risposte in merito”.

Più informazioni