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Politica

La Spezia popolare lascia la maggioranza. La replica di Peracchini

Il partito guidato dal sottosegretario Costa ha definitavamente rotto i rapporti con il sindaco e con il centrodestra spezzino con una lettera del coordinatore Turini.

Andrea Costa e Pierluigi Peracchini

Per qualcuno è un fulmine a ciel sereno, una frattura inaspettata. Per altri è solamente l’epilogo più logico e in ritardo di alcuni mesi della crepa che si era aperta alcuni mesi fa all’interno del centrodestra. Ora è ufficiale: Liguria popolare si sgancia dalla coalizione spezzina e lavorerà per l’individuazione di un candidato alternativo a Peracchini in vista delle amministrative del 2022.
“Il nostro gruppo continuerà il proprio impegno politico per aggregare i tanti moderati per costruire una proposta politica in discontinuità con la tua guida e alternativa al centro sinistra. I nostri rappresentanti nelle società partecipate, Caruso e Turini contestualmente alla presente rimettono il loro mandato agli organi competenti”. Sono queste le parole con cui si conclude la lettera inviata dal coordinatore comunale di Liguria popolare, Alberto Turini, al sindaco della Spezia, Luigi Peracchini.

“La proposta che ci hai presentato, tra l’altro ristretta e condizionata alla scelta di una donna per la carica di assessore, non può essere da noi accolta. E ciò per più motivi.
Innanzitutto, la tua offerta appare, per il modo in cui è stata presentata, come una concessione ed una elemosina che denigra e offende – prosegue Turini – un movimento che quattro anni fa ti ha sostenuto convintamente e che mai ti ha fatto mancare il suo appoggio. Al contrario, in questi mesi abbiamo assistito ad una spasmodica ricerca tesa ad indebolirci politicamente, da parte del movimento a cui tu stesso hai aderito anche, lasciamelo dire, con comportamenti al limite della correttezza istituzionale. Abbiamo soprasseduto non tanto alla perdita di un assessore, bensì allo “scippo” dello stesso e ad una vergognosa “campagna acquisti”, portata avanti senza alcun rispetto e in spregio ad ogni forma di leale rapporto tra alleati. Anzi, proprio da te assecondata, venendo meno al ruolo di rappresentante e garante dell’unità della maggioranza. In questo ultimo anno e mezzo, pur essendo una forza di maggioranza rappresentata in consiglio e sempre leale, siamo stati totalmente esclusi da ogni decisione e mai coinvolti in alcuna scelta dell’amministrazione. Il nostro ruolo è stato totalmente affossato e la nostra presenza ritenuta un ingombro ed un inutile orpello. Sui temi strategici e sugli indirizzi dell’amministrazione non siamo mai stati consultati né alcuna nostra proposta presa in considerazione. Abbiamo solo dovuto prendere atto, in Consiglio comunale, di ciò che la giunta licenziava e decideva. Come una qualsiasi forza di opposizione. La richiesta di vedere riconosciuto in giunta il nostro ruolo e la nostra presenza – anche e non da ultimo per rispetto a quei duemila cittadini che, sostenendoci, ha contribuito alla tua affermazione nel 2017 – è stata costantemente ritenuta alla stregua di una scocciatura e di una mera richiesta di “poltrone”. Hai volutamente e pervicacemente, in tutti questi mesi passati, soprasseduto, procrastinato, temporeggiato e, infine, hai respinto ogni nostro tentativo di dialogo e di confronto sul senso della nostra appartenenza a questa maggioranza; rifuggendo ogni interlocuzione e procedendo sulla tua strada, sordo ad ogni nostra legittima richiesta. Mantenendo, sempre un atteggiamento umiliante e sprezzante verso i tuoi primi, all’epoca, sostenitori. Questo è per noi totalmente inaccettabile. Inoltre, Ti sottolineo che è condizione sostanziale per il nostro movimento civico l’unità di tutte le forze politiche che ti hanno sostenuto nel giugno del 2017. Pertanto, non possiamo rimanere inermi di fronte all’ulteriore tentativo di dividerci da Forza Italia, di cui ne è prova evidente la recente nomina ad assessore di Giacomo Peserico disattendendo le indicazioni del partito stesso”.

Pronta la replica a mezzo stampa del sindaco Peracchini. “Dispiace molto – afferma il sindaco – il diniego di Liguria popolare all’accordo che era stato trovato per l’assessorato che avrebbe unito ancora di più il centrodestra spezzino, per la prima volta nella storia alla guida della città, e che avrebbe dato ancora più rappresentatività al loro gruppo. Un gruppo che attualmente è composto in consiglio comunale soltanto da Andrea Costa, impegnato contestualmente sia come consigliere comunale sia come sottosegretario alla Salute a cui auguro buon lavoro in questo momento pandemico così delicato, dettato dalla necessità vaccinale. Vorrei sottolineare che il gruppo aveva mantenuto finora la sua rappresentanza anche nelle società partecipate che hanno una loro grande importanza strategica per la cittadinanza, e che invece sono considerate da Liguria popolare alla stregua di caselle da riempire, per giunta di serie B. Il dispiacere, però, è doppio, quando pare se ne faccia una questione di genere: è elemosina, come loro stessi mi hanno scritto, offrire un assessorato a una donna? Un assessore donna non ha forse pari dignità di un assessore uomo? Francamente mi pare una scelta incomprensibile che lascia sbigottiti nel 2021, e certamente non è in linea con un’amministrazione che non solo ha sempre rispettato le cosiddette “quote rosa” ma che si vanta di averle allargate e, soprattutto, di aver sempre indicato una vicesindaco donna dal 2017 ad oggi. La mia porta è sempre aperta per tutti, cittadini e partiti, e infatti l’interlocuzione sia con Liguria popolare sia con Forza Italia è andata avanti per mesi: non c’è stata alcuna volontà di provare a dividere due partiti che, a statuto, mi risulta, sono già di per sé divisi. Anzi, la scelta dell’assessore Peserico, da sempre impegnato nelle fila di Forza Italia dal 1996 e consigliere comunale forzista dal 2007 ad oggi, è un valore aggiunto inestimabile dal punto di vista politico e professionale, riconosciuto da tutti. Per quanto mi riguarda, continuerò a tenere la porta aperta, perché le mie linee di mandato, così come le innumerevoli delibere e i bilanci e i documenti unici di programmazione sono stati votati in tutti questi anni da tutta la maggioranza di centrodestra, a cui ha attivamente partecipato anche Liguria popolare dando il proprio contributo, non soltanto votando in consiglio. E dispiace che ora se ne siano dimenticati. Non credo affatto – replica Peracchini – che perdere Liguria popolare significhi perdere il consenso moderato o il civismo spezzino, che continua a essere ben rappresentato nelle fila della maggioranza dalla mia lista civica e dalla lista Guerri. Non vorrei che nelle loro intenzioni, invece, ci fosse un disegno che vada oltre, a livello regionale o nazionale, di disgregare le forze di centrodestra per unirsi, magari, alla sinistra, vanificando il buon lavoro amministrativo fatto in questi anni in Liguria, laboratorio proprio di un centrodestra unito che ha dimostrato di avere grazie a tutti i partiti che lo compongono una grande maturità di governo”, conclude il sindaco.

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