La Spezia - "L’invito era rivolto ad uno studioso. Il punto è se aveva i titoli o non aveva i titoli per parlare. Se li aveva, l’appartenenza politica non c’entra. Così come non entri nel discorso appartenenza politica se chiami qualcuno in altre giornate a raccontare eccidi e vicende che sono accadute. E’ nel merito di questo che il provveditore deve fare considerazioni. Una candidatura a qualsiasi lista non può prevalere sulla qualità e sull’importanza di studi". Questa l'opinione dell'ex assessore alla Cultura, Paolo Asti, ora coordinatore nazionale del Dipartimento cultura di Fratelli d'Italia. Il fatto commentato è il rinvio del convegno su foibe ed esodo giuliano dalmata a causa della presenza tra i relatori dell'avvocato Emilio Guidi, candidato con Casapound alle scorse comunali.
"E' veramente incomprensibile - continua Asti - non far parlare qualcuno solo perché candidato per una lista che, va ricordato, ha presentato candidati a tutti i livelli istituzionali in modo perfettamente lecito. Diverso se si entrava nel merito della qualità dell’uomo in quanto esperto. Ma nel momento in cui nessuno ha criticato le sue qualità scientifiche per parlare dei fatti accaduti, rinviare il convegno mi sembra una scelta pretestuosa, così come è pretestuoso che alcuni esponenti della sinistra utilizzino queste cose in modo strumentale. Naturalmente tutto questo precisando che mi tengo distante dalle posizioni di Casapound".