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"svuotare la parte privata"

"Oss, un concorso solo per le unità mancanti"

La proposta di Battistini e Baldino: "Salvaguardare gli attuali lavoratori e programmare una graduale internalizzazione".

Oss presidio davanti al Sant'Andrea

Lettera dell’ex consigliere regionale Francesco Battistini e del consigliere comunale spezzino Massimo Baldino Caratozzolo, inviata anche al neo direttore generale Asl5 dottor Paolo Cavagnaro

Sulla vertenza OSS, facendo riferimento alla lettera n. 404/2021 di ASL5 al Consiglio comunale della Spezia, è in atto uno scontro su una questione che, in questo momento, possiamo definire marginale.
A nostro avviso si può discutere in un successivo momento se durante la riunione col Prefetto dello scorso 29 dicembre le sigle sindacali fossero state messe al corrente o meno dell’imminente pubblicazione del bando.
Ora è fondamentale, invece, trovare una soluzione che possa salvaguardare la continuità occupazionale di quei lavoratori. Donne e uomini che, per effetto del procedimento di internalizzazione, rischiano il posto.
Per farlo è necessario analizzare il contenuto della lettera in oggetto nel suo complesso dal momento che questa si apre con: “Nel riconoscere l’importante opera svolta da detti operatori sono state ricercate varie soluzioni per addivenire ad una stabilizzazione lavorativa degli stessi […] senza trovare sinora alcuna soluzione al problema”.
Qui si esprimono due concetti, a parer nostro, fondamentali:
1. Si riconosce esplicitamente che gli operatori sociosanitari impegnati nell’appalto Coopservice presso ASL5 hanno svolto, e svolgono, un ruolo importante per l’azienda e la comunità grazie alla loro professionalità;
2. In virtù delle loro competenze e capacità è stata cercata, dal momento che queste persone lo meritano, una soluzione che avesse potuto consentire la loro stabilizzazione.
Si procede poi dichiarando che: “Le attuali circostanze vedono ribadito che nella Pubblica Amministrazione si entra solo attraverso concorso pubblico, sebbene nel caso di specie vi siano alcune peculiarità connesse alla situazione dei lavoratori in argomento che ormai da tempo prestano servizio in una situazione particolare e vivono in uno stato di incertezza […].”
L’articolo 97, comma 3, della Costituzione Italiana più volte citato come ostacolo invalicabile per la regolarizzazione degli OSS in ASL5 attraverso una soluzione politica, in realtà, afferma: “Agli impieghi nelle Pubbliche Amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge”. Ciò significa, perché così è avvenuto in tempi e luoghi diversi da questo, che per effetto di disposizioni di Legge ad hoc si sarebbe potuto procedere con la stabilizzazione diretta di quei lavoratori che, citando la lettera in questione, “ormai da tempo prestano servizio in una situazione particolare e vivono in uno stato di incertezza”. Si riconosce e dunque si esplicita che è mancata la volontà politica di risolvere la vertenza dando una risposta rapida e concreta per salvaguardare la continuità occupazionale di chi, da quasi 20 anni, di fatto lavora per e nella Pubblica Amministrazione.
L’unica risposta che il Governo, grazie alla mediazione di alcuni Parlamentari eletti sul territorio, è stato in grado di dare è quella riportata nella lettera in merito all’articolo 2, comma 5 bis, del Dlgs 19 maggio 2020 n. 34. Che però è del tutto insufficiente visto che, nonostante un punteggio predominante nel riconoscimento dei titoli rispetto alle prove, riporta rischi concreti per la continuità occupazionale di chi presta servizio, tramite appalto, in ASL5.
Ora se tutto ciò che è scritto nella lettera di ASL5 corrisponde al vero, se si riconosce l’importante opera svolta dal comparto OSS e se si vuole ancora trovare una soluzione un percorso sicuro si può allestire. Non si può invece alzare le mani in segno di resa parlando in maniera sconsolata delle “attuali circostanze” e dei limiti di legge.

Proposta. Noi, con la presente, suggeriamo visti i numeri del comparto OSS che in ASL5 sono drammaticamente più ristretti rispetto a qualunque altro territorio ligure (da risposta alla IRS 384 del Consigliere F. Battistini si evince che al 31/12/2019 in ASL1 Imperiese erano presenti in servizio 295 OSS contro 59 di ASL5 a cui si devono aggiungere i 158 in appalto, per un totale di 217 OSS e con una differenza per bacino di utenza corrispondente di 78 unità) di ampliare il fabbisogno immediato.
Nel fare questo sarebbe utile bandire il concorso solo per le unità mancanti mentre per i 158 posti attualmente in appalto sarebbe necessario bandire una nuova gara d’appalto che preveda:
clausola di salvaguardia sociale sull’impresa o cooperativa vincitrice in modo da assumere integralmente gli attuali impiegati;
prevedere il non reintegro nell’appalto del personale che, fisiologicamente, uscirà dal comparto.
Questo ultimo punto è fondamentale per programmare una internalizzazione graduale degli OSS. Un piano diluito nel tempo per cui ad ogni fuoriuscita si scorra la graduatoria risultante dal concorso pubblico e si assuma direttamente in ASL svuotando, progressivamente, la parte privata a vantaggio di quella pubblica.
Ad esempio: dopo il concorso potremmo trovarci nella condizione di avere 120 OSS pubblici e 158 OSS in appalto. Tra 3 anni a seguito del pensionamento di 15 unità del comparto privato, dopo aver scorso la graduatoria, potremmo avere 135 OSS pubblici e 143 OSS in appalto… e così discorrendo fino al completo, e programmato, svuotamento dell’uno in favore di un comparto del tutto interno.

Francesco Battistini, ex consigliere regionale
Massimo Baldino Caratozzolo, consigliere comunale La Spezia, Gruppo misto

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