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Ennesima doccia fredda

"Nessun parcheggio in quell’area, è vincolata ad uso culturale"

La Palazzina delle Associazioni d'Arma sarebbe perfetta per nuovi stalli in centro. Ma Gagliardi frena: "L'abbiamo chiesta, ci sono manifestazioni di interesse da parte di amministrazioni dello Stato per l’uso governativo, ritenute prevalenti".

La Palazzina delle Associazioni d'arma

Un parcheggio nell’area della palazzina delle associazioni d’Arma. Sembra di ritornare indietro di dieci anni ma a ben guardare il quadrilatero compreso fra Viale Amendola, Viale Garibaldi, Via Colombo e Via Di Monale, è l’unica area vicina al mercato centrale che può garantire nuovi preziosissimi stalli. E oggi quell’area è potenzialmente appetibile tanto che con un’interpellanza ad hoc, Guido Melley e Roberto Centi hanno tirato fuori dal cassetto un tema storico e mai approfondito con la giusta dose di chiarezza, almeno fino al consiglio comunale di ieri sera: parliamo dell’arcinota palazzina prospicente le mura arsenalizie, recentemente svuotata dall’utilizzo che negli ultimi decenni aveva avuto. Il Cai e le altre realtà che all’interno di quei locali avevano portato avanti per anni la loro attività, hanno trovato infatti spazio in una porzione dei locali dell’ex biblioteca Beghi in Via del Popolo. Dalla parte opposta della città troveranno dunque spazio oltre agli appassionati della montagna anche le associazioni militari: Alpini, Aeronautica, Bersaglieri, Caduti e Dispersi, Carabinieri, Marinai, Nastro Azzurro, Paracadutisti, Subacquei.

Fin qui, cose già note. Ma, vista la strategicità della posizione prossima al centro, la Palazzina delle Associazioni d’Arma, che insiste su un compendio di proprietà dell’Agenzia del Demanio, può diventare un luogo da valorizzare. Non a casa da parecchio tempo sono state fatte ipotesi di acquisizione in concessione o proprietà a favore del Patrimonio del Comune e sono stati presi contatti in tal senso, senza esito positivo, dalle precedenti Amministrazioni comunali. Ieri sera Melley lo ha riformulato in consiglio comunale ricordando che l’obiettivo perseguito era quello di poter disporre di un’area per realizzare una infrastruttura potenzialmente da adibire alla sosta a rotazione a servizio del commercio cittadino: “L’obiettivo di acquisire il compendio in questione mantiene oggi la sua validità in relazione alle necessità di potenziare la sosta per i cd. city users, come ribadito anche in occasione del recente dibattito sui progetti (poi accantonati) di riqualificazione del mercato di piazza Cavour. Non solo: tale operazione potrebbe avere ancor maggiore valenza quando sarà terminata l’emergenza Covid, perché una struttura del genere potrebbe essere messa a disposizione anche dei turisti come area di sosta di interscambio per la direttrice Portovenere/5 terre e non ultimo per accogliere i tifosi locali ed ospiti, se e quando sarà possibile l’accesso alle partite di calcio del vicino stadio Piccoviale Amendola.

A Melley ha risposto l’Assessore al Patrimonio Manuela Gagliardi, chiarendo un passaggio fondamentale, che prima d’ora non era stato reso sufficientemente noto: quell’area è vincolata e, in ogni caso, si deve escludere la possibilità di costruirvi un parcheggio: “L’ex Palazzina delle Armi non può essere destinata a finalità diverse rispetto a quelle artistico-culturali: abbiamo già tentato tutte le interlocuzioni del caso con il Demanio, ben prima che arrivasse il suggerimento del consigliere”. Niente da fare dunque, ennesima doccia fredda per la città, sempre più stretta fra porto e Marina Militare: d’altro canto fu la stessa Agenzia del Demanio, con nota del 13 ottobre 2014, ad esprimere parere negativo al trasferimento della Palazzina all’amministrazione di Piazza Europa in quanto il bene era stato inserito dal Ministero della Difesa tra i beni dismissibili. “Nel contempo – ha spiegato Gagliardi – l’immobile venne dichiarato dal Mibac bene di interesse culturale con decreto del 4 giugno 2013 e pertanto la normativa applicabile al caso ad oggi risulta essere quella relativa al cosiddetto federalismo demaniale culturale. Il Comune nel marzo 2016 ha formalizzato la richiesta all’Agenzia del Demanio e alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Liguria di attribuzione dell’immobile, attraverso il federalismo culturale, per una valorizzazione dello stesso volta alla realizzazione di servizi agli studenti del Polo Universitario Marconi, che dallo scorso anno ha sede nei locali dell’ex ospedale militare Falcomatà”. L’interesse per l’acquisizione del bene da parte dell’attuale amministrazione è stata ribadita l’anno scorso, con nota del 13 marzo scorso: ma sullo stesso bene sono pervenute manifestazioni di interesse da parte di amministrazioni dello Stato per l’uso governativo del compendio, ritenute prevalenti rispetto ad altre richieste. La procedura è comunque in corso. “Confidiamo che il trasferimento possa avvenire a breve perché ci consentirebbe di predisporlo a servizio degli studenti del Polo Universitario, completando l’offerta per gli studenti fuori sede”, conclude l’assessore Gagliardi.

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